Vangelo 31.05.2024 (Lc 1, 39-56)

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in
una città di Giuda. 40 Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.
41 Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel
suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42 ed esclamò a gran
voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A
che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44 Ecco, appena il
tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel
mio grembo. 45 E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il
Signore le ha detto». Allora Maria disse: L’anima mia magnifica il
Signore….
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COMMENTO.
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in
una città di Giuda. Maria semplice ragazza di Nazareth, paese poco
conosciuto della Galilea, è stata visitata da un angelo di Dio, per
annunciarle che, se accetta, sarà madre di un bambino normale eppure
eccezionale, un Dio con noi (Emmanuele), uno che porterà la salvezza(Gesù)
a tutto Israele, a tutta l’umanità. E’ una buona notizia, ma così
sbalorditiva che Maria ,e con lei anche noi, ha difficoltà a capire, ma
porta nel cuore e avverte lo Spirito, la Presenza di Dio su di lei e si
fida. Ha saputo della cugina che, ormai in età avanzata, aspetta un
bambino, allora senza indugio affronta il viaggio attraverso la Samaria,
verso la montagna per confidare e condividere piccole ‘grandi cose’, per
accompagnare e servire la cugina verso il parto. Ma il viaggio di Maria è
anche un viaggio all’interiore di se stessa per capire meglio ciò a cui è
chiamata. Forse riflette su quello che era accaduto con l’arca
dell’Alleanza in cui c’era ‘la Torah, i dieci comandamenti. Avverte però di
portare un ‘tesoro’ nuovo rispetto all’Arca, una creatura umana, e di
essere spinta dallo Spirito. . “Entrata nella casa di Zaccaria, salutò
Elisabetta….udito il saluto, il bambino esultò nel suo seno”. Maria
saluta prima Elisabetta, non il sacerdote Zaccaria, come sarebbe stato
normale. In ciò che sta accadendo alle due donne e, attraverso di loro, a
Israele e all’umanità, poco ha a che vedere con il sacerdote, con
l’istituzione religiosa, il tempio. E’ qualcosa di pienamente umano e
divino insieme. In realtà solo ciò che è pienamente umano è anche divino, e
in questa visita di Maria alla cugina Elisabetta con i bambini che
sussultano nel seno e nasceranno per opera dello Spirito, possiamo capire
che ciò che è divino è anche veramente umano. “Esclamò a gran voce:
«Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!”
Elisabetta riprende e continua la benedizione di Dio nella Creazione: Dio
li benedisse (Gen 1,28). Una benedizione da imparare, da adottare nei
nostri incontri con ogni altra persona e diffonderla verso tutte le
creature. Siamo chiamati a benedire sempre e lo facciamo se riconosciamo in
ogni altro una Presenza che lo rende sacro,qualunque sia il suo
comportamento Incontrando, salutando, in cammino saper dire, almeno con il
cuore, a ciascuno: E’ cosa bella che tu esisti!’E beata colei che ha
creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto’. E’ la prima
delle beatitudini evangeliche ed è detta a Maria, la donna comune, umile,
in ascolto attento e meditativo della Parola (dell’angelo); beatitudine per
tutti quelli che hanno gli stessi sentimenti di Maria, che sono anche
quelli di Gesù. Se, chiudendo gli occhi, se facendo silenzio profondo posso
intendere questa benedizione rivolta a me, allora canterò anch’io ‘Grandi
cose ha fatto in me il Forte. E la mia vita canterà il resto del
Magnificat: dispersione dei superbi, gloria per gli umili…..beati i
poveri in spirito, beati gli artigiani di pace, beati i misericordiosi…