Vangelo 30.12.2022 (Lc 2, 36-40)
di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal
tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro
anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con
digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a
lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di
Gerusalemme. Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore,
fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazareth. Il bambino cresceva
e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.
|||
COMMENTO.
ANNA= grazia di Dio, lei è felice (Aser) di vedere il volto di Dio
(Fanuele). E’ vedova. La vedova nella Bibbia, ha come sposo Dio,
rappresenta dunque il popolo d’Israele ma anche tutta l’umanità. Ed è
proprio il fine (apocalisse) dell’umanità di vedere il volto di Dio. E’ una
moltitudine felice che vede faccia a faccia lo Sposo e si rende conto che
è un volto di relazione, di gioiosa fraternità “Sopraggiunta in quel
momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti
aspettavano la redenzione di Gerusalemme”. Nel racconto della passione e
anche altrove ‘quel momento’ è detto con ‘l’ora’, l’ora della Croce. E’
chiara l’allusione alla ‘Ora’ (quel momento) della Croce e l’annuncio di
liberazione che avviene proprio mediante questo Bambino, questo Emmanuele
Dio con noi fino a dare la vita per tutti. Ma quel momento è anche questo
momento, un ‘adesso’ che rende i giovani e gli adulti ma soprattutto gli
anziani attenti a essere segno di speranza per l’umanità di oggi, in un
servizio umile e gioioso nella preghiera e nel concreto, senza
lamentazioni. La presenza dell’anziano, delle nonne in particolare aveva
molta importanza nella società agricola meno aggressiva di quella
attuale. Per questo ora più che mai sono preziose le donne come Anna.
“Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno
in Galilea, alla loro città di Nazareth”. Ritorno a Nazareth, alla vita
quotidiana, sconosciuta e non valorizzata da chi crede di far storia con
titoli di onore, di potere! Proprio a Nazareth, nella vita quotidiana,
avviene l’incontro e il rimanere nelle cose del Padre, di Dio. E ancora
Gesù, ragazzo e giovane a Nazareth , sotto la guida di Maria e Giuseppe,
cresce e si irrobustisce nel corpo e nello spirito e respira quella
sapienza del vissuto quotidiano che è tutta grazia di Dio. E’ il ‘come’ del
vivere quotidiano che dà la nota di fondo al canto della vita, all’essere
cristiano-umano vero. E’ dalla sapienza di Gesù a Nazareth e di Nazareth.