Vangelo 30.11.2024 (Mt 4, 18-22)

18 Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone,
chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare;
erano infatti pescatori. 19E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò
pescatori di uomini». 20Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
21 Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e
Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre,
riparavano le loro reti, e li chiamò. 22 Ed essi subito lasciarono la barca
e il loro padre e lo seguirono.
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COMMENTO.
“Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone,
chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare;
erano infatti pescatori…” Un quadretto di vita quotidiana, concreta, ma
quanto simbolico anche in tutti i suoi aspetti! Intanto Gesù che cammina
lungo il mare. Gesù che cammina, Gesù risorto, Signore e Fratello di tutti,
cammina e percorre i secoli, la storia, il Cosmo, Il lago di Galilea viene
chiamato mare, e mare nella Bibbia (Vangelo) è simbolo della storia del
Cosmo, il ‘luogo’ di lavoro (pescatori) , dove avvengono tempeste o
acque agitate e dove abita anche il male, la ‘bestia’ (nell’Apocalisse),
Mare da attraversare sulla barca dell’Umanità o come cristiani sulla barca
della Chiesa, che è sacramento di vera umanità. Gesù camminando vede, cioè
entra in comunicazione piena, relazione che fa esistere. “Vide altri due
fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello…e li
chiamò”. Chiamati due a due, inviati due a due dice che siamo figli di Dio
e lo diventiamo solo nella fraternità. E’ nell’amore al prossimo, è nella
fatica di riconoscere e amare ogni umano (a cominciare tra cristiani) come
fratello o sorella, con tutto ciò che comporta di ascolto, di non giudizio,
di tenerezza, di per-dono, che mi riconosco figlio e figlio amato del
Padre. La chiamata è sempre personale, ma il due a due dice anche che non
si è mai veri testimoni del Vangelo da soli, isolati, ma in comunione con i
fratelli e le sorelle di fede. Anche gli eremiti sono testimoni, se in
comunione , in relazione in qualche modo con altri fratelli o sorelle. “Ed
essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono”. Ma Chi è
Costui che mi chiama’ E perché seguirlo? “Invito ogni cristiano, in
qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo
incontro personale con Gesù Cristo o, almeno, a prendere la decisione di
lasciarsi incontrare (pescare!) da Lui….”(Ev. Ga. n.3). Se accolgo lo
sguardo di Gesù, riesco a vedermi come amato dal Padre, vedo nella mia
miseria la Sua bellezza, il Pastore bello. Quando avviene questo, subito
lascio le reti e lo seguo. Nel seguirlo, così come è avvenuto per gli
apostoli, ci sono esitazioni, infedeltà, rinnegamenti. L’incontro con
Gesù, la sua chiamata non è una volta per sempre. L’incontro va rinnovato,
direi almeno ogni mattina al risveglio, nella lode e grazie per il nuovo
giorno, nella meditazione in casa o camminando, nella perseveranza della
preghiera e di operare il bene sempre, anche rispondendo al male solo con
il bene. “Vi farò pescatori di uomini”. Nella chiamata-vocazione c’è già
la missione. Una missione che continua quella di Gesù, un pescare gli
altri come Gesù ha pescato: Com-passione e bontà verso tutti, chiamare
amico ognuno e tutti, donarsi con gioia in umile servizio; il tutto
indicando Lui come vero Fratello, Amico, Signore!