Vangelo 30.07.2022 (Mt 14, 1-12)

1 In quel tempo il tetrarca Erode ebbe notizia della fama di Gesù. 2 Egli
disse ai suoi servi: Costui è Giovanni il Battista risuscitato dai morti;
per ciò la potenza dei miracoli opera in lui. 3 Erode aveva arrestato
Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione per causa di
Erodiade, moglie di Filippo suo fratello. 4 Giovanni infatti gli diceva:
Non ti è lecito tenerla!. 5 Benché Erode volesse farlo morire, temeva il
popolo perché lo considerava un profeta. 6 Venuto il compleanno di Erode,
la figlia di Erodiade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode 7 che egli
le promise con giuramento di darle tutto quello che avesse domandato. 8 Ed
essa, indotta dalla madre, disse: Dammi qui, su un vassoio, la testa di
Giovanni il Battista. 9 Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento
e dei commensali ordinò che le fosse data 10 e mandò a decapitare Giovanni
nel carcere. 11 La sua testa venne portata su un vassoio e fu data alla
fanciulla, ed essa la consegnò a sua madre. 12 E i suoi discepoli fattisi
avanti, levarono la spoglia e la seppellirono e vennero a informare Gesù.
|||
COMMENTO.
Preceduto dall’episodio in cui Gesù è rifiutato dai suoi (13, 53-57) e
seguito dal banchetto in cui la folla è sfamata (14, 13-21), questo brano
evidenzia la sorte del profeta Giovanni Battista , che prefigura quella di
Gesù e l’enorme differenza o risultato dei due banchetti , quello di Erode
e quello di Gesù nel deserto. “Benché Erode volesse farlo morire, temeva
il popolo perché lo considerava un profeta.” Temeva il popolo che
considerava Giovanni un profeta, ma alla fine prevale la paura, prevale la
vigliaccheria del potere e al profeta viene tagliata la testa. I profeti
sono quelli che dicono la verità di Dio nelle varie situazioni della vita:
Amerai Dio con tutto il cuore e il prossimo tuo come te stesso e denunciano
chi in qualche modo va contro questo unico comandamento. Ed eccoci al
Banchetto: Venuto il compleanno di Erode, la figlia di Erodiade danzò in
pubblico e piacque tanto a Erode- Questo il banchetto di Erode, che
sfoggia il lusso, la ricchezza, tutto ciò che l’uomo desidera;
l’abbondanza, addirittura la bellezza, il piacere, la danza…Tutte cose
anche buone in sé, ma guastate dall’insipienza di tenere la moglie del
fratello, cioè una situazione non centrata al vero bene e tutte cose che
assommate producono morte. “Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni
il Battista. Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento e dei
commensali ordinò che le fosse data e mandò a decapitare Giovanni nel
carcere.” Erode è contristato. L’uomo è dominato da paure, da potere,
dalla schiavitù dell’apparire, oppure da una parola interiore, un parola
dal profondo, ascoltata , meditata, proprio quando mi si presenta mediante
la tristezza, il disgusto per quello che si fa. Erode non ha saputo
ascoltarla. In questo ‘banchetto’ o festino o festaccia che stiamo vivendo
con macabre danze di guerre, di un’economia che separa, che violenta il
pianeta e crea scarti d’umanità ferita, sfigurata siamo capaci di ascoltare
il grido di tristezza che ci abita profondamente mentre superficialmente
sembriamo soddisfatti? So ascoltare la tristezza che mi abita e invece di
arrabbiarmi ancora, accogliere l’invito a ‘sollevare lo sguardo’ e
cambiare? “E i suoi discepoli fattisi avanti, levarono la spoglia e la
seppellirono e vennero a informare Gesù”. E Gesù con il suo vivere, con il
suo annunciare la Buona novella e il radunare attorno alla tavola del
Regno i poveri, gli scarti di società e della religione, gli ultimi, cambia
o trasforma il banchetto di Erode in banchetto di fraternità, di
convivialità di differenze, di colori diversi.