Vangelo 30.06.2023 (Mt8,1-14)
lebbroso e prostrarsi a lui dicendo: “Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi”. E
Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: “Lo voglio, sii sanato”. E subito la
sua lebbra scomparve. Poi Gesù gli disse: “Guardati dal dirlo a qualcuno,
ma và a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè, e
ciò serva come testimonianza per loro”.
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COMMENTO.
“Quando Gesù fu sceso dal monte, molta folla lo seguiva…” Dal luogo
dell’incontro più esplicito con Dio, dal luogo dell’insegnamento solenne
alla pianura del quotidiano vivere, Gesù scende con la folla. E’ lì che si
gioca il regno dei cieli, è li il luogo di guarigione, luogo di pieno
incontro con i fratelli tutti, dunque con Dio. Non è il Tempio, non il
Duomo di Milano o di Colonia , non i vari Santuari della Madonna (ci
vogliono anche quelli) sono il vertice più favorevole dell’incontro con gli
altri, con Dio e con me stesso, ma contepl-attivi e discepoli di Gesù lo
siamo nel lavoro, nel riposo, nel condividere con i poveri, con gli
altri, come nella preghiera in Chiesa, altrimenti siamo ancora negli
inferi o nella geenna. Ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo:
“Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi”. Secondo la legge non avrebbe potuto
accostarsi. Non chiede la guarigione, ma di essere purificato, cioè sanato
dalla legge che lo escludeva, isolandolo come castigato da Dio.(Non è
necessario che Tu mi tocchi) La lebbra: una malattia? Un castigo di Dio?
Le epidemie? Castigo di Dio? O da ‘attraversare’ con sapienza
umano-divina? E Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: “Lo voglio, sii
sanato”. E subito la sua lebbra scomparve. Con il suo gesto di toccare il
lebbroso per la legge diventa lui lebbroso. Per la prima volta sorpassa
ogni barriera che impedisce la comunione tra Dio e l’uomo e gli umani tra
di loro. Manifesta così la volontà del Padre espressa nel ‘Padre nostro’,
un Padre che fa sorgere il sole sui buoni e meno buoni, che vuole dare la
vita a tutti. Il lebbroso, toccato da Gesù, viene ‘sanato’ , liberato e
puo’ camminare ‘libero e leggero’ non chiuso in leggi o tradizioni da
mettere in pratica per dovere, per essere puro…. Così è del Cristiano
che, accostandosi ai sacramenti, si lascia toccare da Gesù e dalla Parola,
nel servizio al prossimo sa di essere toccato da Gesù e cammina libero e
gioioso; così è dei credenti di altre religioni o fedi che mettono Dio e
gli altri , cioè lAmore, al primo posto e non le leggi o i doveri. Ma ‘Và
a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè, e ciò
serva come testimonianza per loro’. Mostrati ai preti, alla Gerarchia e
così vedano che Dio agisce e purifica e libera non come fanno loro. O
ancora: La religione, le regole non guariscono, le leggi della Società
civile, degli Stati sono a volte veramente fuori posto, non solo non
salvano ma sviano da un cammino di vita. Tuttavia rimanete nel mondo,
rimanete in società, nella chiesa, sia obbedendo alle leggi, sia portandola
a compimento con una ‘disobbedienza’ chiara e responsabile. Per dare
testimonianza, per essere testimoni di Gesù, dell’Amore del Padre per
tutti, a volte è proprio necessario andare oltre le leggi. Il fine però
sia sempre l’amore di Dio, l’amore del prossimo, non l’andare contro. Solo
l’Amore vive e fa vivere. E Gesù è Amore.