Vangelo 29.04.2021 (Gv 6,16-21)
Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare e, saliti in una barca,
si avviarono verso l’altra riva in direzione di Cafarnao. Era ormai buio,
e Gesù non era ancora venuto da loro. Il mare era agitato, perché soffiava
un forte vento. Dopo aver remato circa tre o quattro miglia, videro Gesù
che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli
disse loro: “Sono io, non temete”. Allora vollero prenderlo sulla barca e
rapidamente la barca toccò la riva alla quale erano diretti. (Gv *6,16-21)
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COMMENTO.
Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare e, saliti in una barca,
si avviarono verso l’altra riva … La sera della condivisione dei pani,
della folla che vuole proclamare re Gesù, e lui si ritira sul Monte, i
discepoli ‘scendono’ al mare e ‘salgono’ sulla barca, mentre Gesù era
salito sul monte. Il monte, Il mare, la barca … Il monte: luogo simbolo
dell’incontro più diretto con Dio. Gesù porta i suoi sul monte per
incontrare il Padre o scende dal monte per portare a loro Io-Sono, cioè il
Padre. Il mare: luogo simbolo dell’abisso, del caos, del male (Ap 13,1), il
mare può simboleggiare la traversata del vivere su questa terra, come anche
la traversata di periodi più difficili quando le acque sono agitatissime,
come nell’attuale Pandemia … L’anno scorso in pieno primo periodo di
Covid19, in una breve riflessione dal tiolo AFFRATELLATI NELLA STESSA BARCA
scrivevo: C’è un’appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci:
l’appartenenza come fratelli e sorelle nella stessa barca. La comunità
umana, nelle varie differenze, è una su tutta la terra, la casa comune, la
barca comune. Di questi tempi, dopo più di un anno di lotta contro il
furioso vento del Covid19, lotta incerta, a colpi di chiusure, dettate
spesso da un sistema con l’idolo del denaro, di vaccino molto discusso, la
stanchezza, la delusione, la paura è aumentata, mentre i colpi di vento
continuano proprio in una confusione di notizie, di annunci l’uno contro
l’altro … Non è difficile sentire l’espressione: siamo persi! *Videro
Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura .*
E si rischia di vedere delle buone proposte (ripartire veramente dal
Vangelo nelle parrocchie, con piccole comunità che condividono il Vangelo,
e magari condividono anche dei beni; da parte dei Vescovi, preti, diaconi,
catechisti, genitori mettere al primo posto la relazione, l’incontro
personale di amicizia evangelica (quella che ha come pietra angolare il
per-dono) come dei fantasmi, non la presenza di Gesù Cristo. Così nella
società: proposte di eliminare le fabbriche d’armi, riconvertirle;
un’economia al servizio delle persone, del creato e non viceversa;
sostenere di più la scuola, l’educazione … Fantasmi! E allora rimaniamo
proprio nei fantasmi, nella ‘maschera’ simboleggiate dalla
‘mascherina’. “Sono
io, non temete”. Come sentire la sua voce che grida, sussurra, annuncia:
fate tutto il possibile con la scienza, con l’intelligenza, con la
sapienza, con la tecnica, ma umilmente, *con molta umiltà* *e onestà*, non
con arroganza, ascoltate il Mistero che aleggia sul mondo, lo Spirito che
soffia e dà vita. Gesù ha insegnato a chiamarLo Padre Misericordioso e ci
ha assicurato che nelle sue mani niente va perso, nessuna sofferenza,
nessun sacrificio, nessun frammento di bontà, nessuna lacrima, nessuna
amicizia: Donaci il coraggio di prendere nella barca questo Spirito, questo
Padre, questo Gesù Cristo… Rapidamente la barca toccherà la riva. (fratel
Tommaso)