Vangelo 28.01.2023 (Mc 4, 35-41)

In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo
all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era,
nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta
di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena.
Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e
gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò,
minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu
grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora
fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è
dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
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COMMENTO.
“Venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: Passiamo all’altra riva.”
Passaggio concreto e passaggio simbolico alla riva dei pagani, dei
‘gentili’ (quelli delle ‘genti’, non Ebrei). Per i seguaci delle prime
comunità cristiane venuti soprattutto dall’ebraismo, passare all’altra
riva, rivolgersi ai pagani ha creato non poca difficoltà soprattutto tra
gli Apostoli e i primi discepoli. C’è voluto un S. Paolo e il primo
Concilio di Gerusalemme per l’accettazione condivisa dei ‘gentili’ nella
comunità di seguaci di Gesù. E lungo la storia della Chiesa, anche oggi,
quanto mare agitato per passare da una chiesa della teologia alla chiesa
della Misericordia, da una chiesa di sacrestia alla chiesa in uscita e in
dialogo autentico con il mondo e con le altre religioni. Cambiare che
fatica, che paura! È sempre sera nei cambiamenti. Davanti c’è il buio della
notte e, intuendo che la traversata è lunga e non sapendo dove esattamente
porta. Si è presi da timore. Lo sanno gli psicologi ascoltando i loro
pazienti. “Lo presero con sé, così com’era, nella barca”. Così com’era, ma
non lo conoscono ancora bene. Che Gesù prendono con loro? Un Gesù che deve
fare tutto Lui, che eviterà la tempesta, la morte? No, il Gesù della storia
e il Cristo risorto, Spirito di vita, non ha cambiato la storia, non ha
eliminato le tempeste, la morte. In effetti le tempeste normalmente
arrivano, i problemi si moltiplicano, la pandemia non finisce ancora, la
guerra non sappiamo fermarla… “Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e
dormiva.” E Allora Dio dorme! Non fa niente per i problemi del mondo e
della Chiesa. Il cambiamento per una chiesa più vicina alla gente, povera,
che vive di Vangelo, di dialogo con tutte le religioni e con il Creato come
prima Parola di Dio, perché non avviene subito? In realtà chi dorme,
Gesù-Dio o noi? Maestro, non t’importa che siamo perduti? Siamo perduti
appena c’è una malattia, una morte di un parente, una crisi nella società,
nella chiesa e accusiamo Dio di dormire, perché non interviene subito come
noi vorremmo. Siamo noi i dormienti che viviamo ancora con la vecchia
immagine di un Dio onnipotente che tira le fila della storia. “Taci,
calmati! Il vento cessò e ci fu grande bonaccia”. Altro che non gliene
importa! Si fa vicino e cura chi è stanco, malato, ferito…È Colui che «non
mi salva “dalla” tempesta ma “nella” tempesta. Non protegge dal dolore ma
nel dolore. Non salva il Figlio dalla croce ma nella croce» (D.
Bonhoeffer). Vieni Signore di sera, di notte, nel nostro cuore è ancora
notte, e dunque vieni ancora, Signore.