Vangelo 27.09.2024 (Lc 9, 18-22)
folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista;
altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora
domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di
Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. 2«Il Figlio
dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani,
dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo
giorno».
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COMMENTO.
“Ma voi, chi dite che io sia?” Voi discepoli di allora e di oggi, voi che
vi dite ‘Cristiani’, che portate il nome di Gesù Cristo. Carlo, un amico
dai tempi lontani, mi diceva ieri: Di fronte a questioni , interrogativi ,
scelte importanti (costruire armi o no? E’ lecito difendersi con le armi o
preparare e scegliere sempre la non violenza? Dare o non dare la
comunione al o alla divorziata che si presenta…?) fino a qualche tempo fa
mi davo risposta tenendo come riferimento fondamentale, per non dire
unico, la legge, il magistero della chiesa, il Papa. Ora, senza mettere
da parte questi riferimenti, mi chiedo: Che cosa dice Gesù, il Vangelo ,
cosa e come farebbe Gesù in questa situazione? Credo di aver meglio capito
chi è Gesù Cristo per il mio amico Carlo. “Pietro rispose: Il Cristo di
Dio”. Risponde a nome di tutti: Tu sei l’Unto, il Consacrato da Dio, il
Messia atteso. Pietro lo dice con la bocca, ma la sua affermazione non
viene dalle viscere, da tutto il cuore, per cui Gesù gli dice: basta per
ora, non proclamate ‘Gesù è Cristo, è Figlio di Dio’, se non vi viene
dalle viscere, dal vissuto, dal patire con Lui e per Lui, dall’
‘esperienza di servizio d’amore’ che normalmente implica perdita,
diminuire, morte per amore, ma anche rinascita, resurrezione. E’ lì che
ricomincia per Pietro e per tutti il cammino di fede, al seguito di Gesù.
Quando ci lasciamo interrogare dal mistero di Dio a Nazareth, di Gesù che
lava i piedi dei discepoli, che muore in Croce per Amore. Quando non
diamo risposte troppo precise con la testa, ma tentiamo risposte con la
vita semplice, umile, solidale con i poveri, in rete con chi cerca di
vivere le beatitudini anche in campo sociale. Questa domanda che Gesù
rivolge ai discepoli viene dopo essersi ritirato in preghiera. E la
nostra risposta non può che nascere anche dalla preghiera, ma non in parole
vuote, di proclamazioni pubbliche di preghiera. Che la nostra vita sia una
preghiera in cammino.