Vangelo 27.04.2021 (Gv 10, 22-30)
22 In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era
d’inverno, 23 e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone.
24 I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando
terrai sospeso l’animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente».
25 Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che faccio
nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; 26 ma voi non
credete, perché non siete delle mie pecore. 27 Le mie pecore ascoltano la
mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; 28 e io do loro la vita eterna
e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano. 29 Il Padre mio che
me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del
Padre. 30 Io e il Padre siamo uno». (Gv 10, 22-30)
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COMMENTO.
Mi piace Gesù che ‘passeggia’ nel Tempio, dopo il discorso circa il
mangiare il suo Corpo-Carne-Pane e la reazione da parte dei Giudei (capi
religiosi) scandalizzati, che lo chiamano indemoniato. Il Cristo: un pezzo
di pane nel quale c’è tutta l’esistenza del Nazareno, le sue opere che
guariscono, portano vita ai peccatori, il suo morire in cui emette lo
spirito che rinnova la faccia della terra. Una bestemmia! Una grande
bestemmia, anche perché non solo afferma che è Lui il Messia, ma
addirittura che è il Figlio di Dio. ‘*Le opere che faccio nel nome del
Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; * questo è l’invito di Gesù
ad ‘ascoltare’, a ‘vedere’ le sue opere, il suo incontrare ognuno nella sua
situazione, povero, peccatore, ricco e chiamarlo amico (anche Giuda) e
cogliere lì il volto di Dio, il volto del Padre suo. *Le mie pecore
ascoltano la mia voce . * La voce non è solo le parole, non è solo un suono
esterno anonimo di una persona, è carica di tutta un’esistenza, delle sue
tonalità di vita … Nel cantico dei cantici: “Una voce! L’amato mio! Eccolo,
viene saltando per i monti.” (Ct 2,8). E l’amato , ancora lontano, chiede
di ascoltare il canto dell’amata: “La tua voce fammi sentire” ( 2,14) …
Solo chi desidera amare e lasciarsi amare ‘ascolta’ veramente la voce
dell’altro.
Ecco perché Gesù dice. Non siete delle mie pecore, non credete, non avete
fiducia, non vi fidate di me, non vi affidate a me. Non siete come bambini
che si fidano della voce della mamma, anche se non capiscono tutto quello
che dice. La nostra fede in Gesù Cristo, figlio dell’Uomo (uomo vero),
figlio di Dio (volto di Dio che conosciamo), Amore senza limiti che nella
forma umana muore su una Croce: è una bestemmia agli occhi dei sapienti,
dei grandi del mondo, e anche delle religioni chiuse in se stesse. Un uomo
crocifisso ci rivela chi è Dio, chi è l’uomo: è uno che ama fino a quel
punto! Stiamo a discutere, stiamo a far ragionamenti?
Di Colui che ci ha amati e ci ama fino a morirne dacci di innamorarci, di
ascoltarne la voce, di affidarci a Lui che ci dà la vita eterna e non
periremo mai e nessuno potrà rapirci dalla sua mano.
E la sua mano è quella del Padre, un Padre che ha le mani d’una Madre che
stringono al petto, che accarezzano, custodiscono, proteggono … (fratel
Tommaso)