Vangelo 25.04.2022 (Mc 16, 15-20)

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il
mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà
battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno
i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno
demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se
berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai
malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro,
fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e
predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e
confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
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COMMENTO.
‘Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura’.
Francesco vescovo di Roma e Papa nella EG così traduce l’invito di andare
in tutto il mondo oggi: ‘Usciamo, usciamo ad offrire a tutti la vita di
Gesù Cristo. Ripeto qui per tutta la Chiesa ciò che molte volte ho detto ai
sacerdoti e laici di Buenos Aires: preferisco una Chiesa accidentata,
ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa
malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicure’.
(E. G. 49). La missione è andare anche quando si sta sempre nello stesso
luogo, un andare verso l’altro, anche quando è l’altro che viene da me. S.
Charles de Foucauld ha capito questo andare come farsi prossimo a ogni
altro in fraternità che scaccia il ‘divisore-demone’ . Andare all’altro è
ascoltarlo, è non imporre delle dottrine, è amicizia che guarisce. “Nel
mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano
serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno
le mani ai malati e questi guariranno”. Un amico, che viene spesso
all’eremo-fraternità Betania, tempo fa mi chiese: dove sei stato in
missione? Stavo per rispondere: in Tanzania, poi subito ho concluso: Sono
in missione e dovunque son stato mi dicevo: sono in missione. Come
cristiano sono sempre discepolo e missionario. Nel Suo Nome; non le nostre
forze, non le nostre ‘virtù’, non noi semplici ‘servi-figli-amati’, ma il
Suo Spirito in noi ci fa capaci di ‘essere suoi testimoni’ pur nelle
difficoltà, pur nelle debolezze, perché Lui agisce in noi, con noi.
Un’amica di recente data mi dice: ‘Ho spesso vissuto centrata su me stessa,
contando sulle mie forze, sulla mia intelligenza… quanta tristezza e
morte! Ora comincio a capire che senza l’Altro io non sono niente, che
sono chiamata ad ascoltare i miei familiari, i miei vicini, a capirli prima
di soffocarli con catechismi, a spezzare il mio pane con l’affamato; più
ancora avverto che fin quando non per-dono mio fratello non vivo veramente,
sono all’inferno. “Predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme
con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano”.
Stupendo: il Signore agiva insieme con loro e confermava con i segni. A noi
di annunciare con la vita e con la parola: Dio è misericordia, solo
Misericordia. Dio è Amore nel suo Figlio Gesù, un Amore che chiede soltanto
di essere accolto. E da questo Amore nessuno, qualunque sia la sua condotta
o il suo comportamento, la sua appartenenza, la sua cultura può sentirsi
escluso. I segni, i ‘miracoli’ di guarigione interiore e esterna, di
‘vedere’ con gli occhi della fede… di ‘stare in piedi e camminare con
fiducia’ li fa Lui, Lui che ci accompagna sempre. Resta con noi, Signore,
perché si fa sera! Alleluia.