Vangelo 23.09.2024 (Lc 8,16-18)
copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un
lampadario, perché chi entra veda la luce. Non c’è nulla di nascosto che
non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere
conosciuto e venire in piena luce. Fate attenzione dunque a come ascoltate;
perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede
di avere”.
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COMMENTO.
“Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un
letto; la pone invece su un lampadario…” Dal seme come Parola alla
lampada come Luce e la lampada è accesa proprio dalla Parola, dallo
Spirito, dall’Amore. Noi siamo lampada, siamo corpo-mente-spirito, una
cosa sola, e tutto ha bisogno di essere acceso, infuocato. Il seme si mette
sotto terra, la lampada sul lampadario perché la luce possa diffondersi
naturalmente e raggiungere tutti. Visitando delle grotte di stalattiti e
stalagmiti a un certo punto la guida spegne le luci: buio pesto! Abbiamo
capito il valore della luce che ti permette di vedere le cose; abbiamo
anche capito come le varie lampade o fari sono stati posti sul ‘lampadario’
cioè in posti più adatti a illuminare più spazio possibile. E’ importante
il luogo dove si pone la lampada. Per i discepoli di Gesù (ma vale per
tutti gli umani ) il luogo più adatto, il lampadario sono i poveri, gli
scarti della società, delle religioni. Certo la lampada è accesa da Gesù
Cristo, dal Vangelo, ma, paradosso della vita, sono proprio i poveri, i
sofferenti che accendono e custodiscono viva la nostra la lampada. Siamo
accesi, infuocati se abbiamo accolto la Parola con tutta la mente e il
cuore, ma soprattutto se incontriamo il malato, il prigioniero, l’altro
in difficoltà come un dono da aver cura con umiltà, con amicizia, con un
ascolto attento e meditato. “Fate attenzione dunque a come ascoltate.” Ho
sempre sentito dire: La tua preghiera (il tuo ascolto, il tuo ringraziare)
non è migliore della tua vita. Non si tratta di essere ‘senza peccato’,
ma di lasciarci accendere dal Vangelo, da Gesù Cristo stesso incontrato nei
poveri, nei rifiuti di un sistema dia-boliico, che divide. Allora “Nulla
di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce”. Siamo
capaci di vero ascolto o facciamo finta ? Lo rivela la nostra vita e gli
altri percepiscono. Per diffondere umanità bella, per irradiare Amore, per
evangelizzare il mondo, ogni uomo e donna, non c’è bisogno di andare ad
annunciare , a tutti i costi e dappertutto, come fanno alcuni e in più
diffondendo terrore con il dire : ‘se no, vai all’inferno’. La luce si
diffonde per se stessa, così la bontà, l’amore si comunica da solo, senza
protagonismo, in un servizio faticoso ma senza lamenti, in silenzio.
“Perché a chi ha sarà dato”. Donaci Spirito più capacità d’ascolto, più
accoglienza della Parola, per essere più luminosi; donaci di amare di
più, allora aumenterà la diffusione d’amore verso tutti.