Vangelo 23.08.2024 (Mt 22, 34-40)

In quel tempo, 34 i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai
sadducei, si riunirono insieme 35 e uno di loro, un dottore della Legge, lo
interrogò per metterlo alla prova: 36«Maestro, nella Legge, qual è il
grande comandamento?». 37 Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto
il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38 Questo è
il grande e primo comandamento. 39 Il secondo poi è simile a quello: Amerai
il tuo prossimo come te stesso. 40 Da questi due comandamenti dipendono
tutta la Legge e i Profeti».
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COMMENTO.
“Uno dei farisei, dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla
prova”. Non è la prima volta e non l’ultima che Gesù viene messo alla
prova, cosa che viene soprattutto dai dottori, dai farisei, dai capi
religiosi. Questo avviene anche oggi, in particolare vengono messi alla
prova proprio i piccoli, o quelli che oltrepassano le leggi e le
tradizioni, per inquadrarli dentro un contenitore , per difendere i
privilegi di capi, di onorevoli o monsignori. Quante mie domande sono
veramente ‘innocenti’, e non sono una prova per l’altro, uno sgambetto per
rafforzare la mia posizione di bravura, di potere? “«Maestro, nella Legge,
qual è il grande comandamento?» Per il dottore della Legge il grande
comandamento è rispettare pienamente il Sabato, che racchiude i primi tre
comandamenti. Gesù non solo non cade nel tranello, ma dà una risposta che
fa risuonare la nota centrale sulla quale la storia dell’umanità , ogni
persona, la Chiesa è chiamata a cantare il motivo di fondo della sua
esistenza. Non si tratta di un comandamento in più, casomai l’unico che è
piuttosto un orientamento naturale imprescindibile: AMERAI! E’ l’Amore che
da vita a tutto, che sana i malati, che fa uscire dalle tenebre delle notti
di disperazione, che ‘resuscita’ dalle tante morti, da odi, che riconcilia
gli opposti. Amare non è lo sforzo di chi vuole fare bella figura, ma è
la risposta di chi ha avvertito e si è lasciato avvolgere dalla seduzione
amorosa di Dio. “Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i
Profeti”. La legge, i profeti, i riti, le, visioni profetiche (o
apparizioni)sono soggette all’Amore, hanno valore solo nell’Amore,
dall’Amore. E i due comandamenti, che sono poi uno, in realtà contengono
anche il terzo: amare se stessi e sono Uno. Amare in verità se stessi!
Ognuno di noi è un capolavoro così com’è; c’è una bellezza nella vita di
ognuno, la sua bellezza che non lo fa superiore agli altri, ma unico. Non
dimentichiamolo mai, qualunque situazione sto vivendo; amarsi è
accoglierci come siamo fino a perdonarci e ricominciare. Di fatto è
detto: Amerai, al futuro. In effetti amare non è un atto di carità una
volta, non è un a tenerezza di u n momento: Amare è concreto, è carne e
spirito insieme, è pane per l’affamato, è vestito per gli ignudi, è
compagnia per gli isolati, è ascolto dell’altro con attenzione, né
pretendere grazie, è tenerezza anche in pensieri diversi, è misericordia
nei limiti, sempre!