Vangelo 23.06.2024 (Mc 4,35-41)
all’altra riva”. E lasciata la folla, lo presero con sé, così com’era,
nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Nel frattempo si sollevò
una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai
era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo
svegliarono e gli dissero: “Maestro, non ti importa che moriamo?”.
Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: “Taci, calmati!”. Il vento
cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: “Perché siete così paurosi?
Non avete ancora fede?” E furono presi da grande timore e si dicevano l’un
l’altro: “Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare
obbediscono?”.
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COMMENTO.
“In quel giorno, verso sera, Gesù disse ai suoi discepoli: Passiamo
all’altra riva.” ‘Quel giorno’ può indicare tutta la storia, una vita, il
quotidiano dei giorni . ‘Verso sera’, come metafora della vita , è
applicabile a ogni persona, a tutte le situazioni di vita in cui
normalmente ci sono fallimenti, paure, errori, la sera o termine o
passaggio a altra situazione, e la sera della vita che è la morte. Il
‘passaggio all’altra riva’ per i discepoli delle prime comunità cristiane,
venuti soprattutto dall’ebraismo, era rivolgersi ai pagani; cosa che ha
creato non poca difficoltà all’inizio del cristianesimo. C’è voluto S.
Paolo e il primo Concilio di Gerusalemme per il passaggio dalla religione
ebraica al seguito di Gesù. Anche oggi quanto mare agitato nel passare da
una chiesa della teologia alla chiesa della Misericordia, da una chiesa di
sacrestia alla chiesa in uscita, dal catechismo alla riva del Vangelo, che
ci fa conoscere e incontrare Gesù, più che una religione. Cambiare, morire
a certe abitudini, a delle tradizioni , a un’idea di Dio che ci è stata
tramandata. che fatica! E’ sera e c’è la notte davanti e fa paura, intuendo
che la traversata è lunga e non sai dove esattamente ti porta. “Nel
frattempo si sollevò una gran tempesta “ E’ la condizione normale del
vivere umano, sia in ogni persona, sia in questa storia di guerre, di
malattie, di divisioni, di stile di vita che distrugge il pianeta, e anche
nella Chiesa che deve affrontare un cambiamento radicale….. “Egli se ne
stava a poppa, sul cuscino, e dormiva.” Chi dorme? Gesù o noi? Dormiamo
noi quando ci aspettiamo un Gesù che deve fare tutto Lui, che eviterà la
tempesta, la morte. Gesù della storia e il Cristo risorto, Spirito di
vita, non ha cambiato la storia, non ha eliminato le tempeste, la morte.
La morte? La si esorcizza, non la mettiamo nel programma delle vita
normale. Fa paura!… Allora Dio dorme! Ma Chi è costui che non mi libera
dalle malattie, dalle tempeste, dalla morte, ma con me nella malattia,
nelle tribolazioni, con me attraversa la morte ? Signore Gesù, Fratello e
Amico, aumenta la mia fede!