Vangelo 23.02.2023 (Lc 9, 22-25)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Il Figlio dell’uomo deve
soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli
scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno”. E, a tutti,
diceva: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la
sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la
perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà.”
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COMMENTO.
Gesù non chiede di essere masochisti, non chiede di cercare la croce per la
croce, la sofferenza in sé stessa, non chiede di diventare dei cadaveri che
camminano. di non aver stima e rispetto di sé… No! (Aver stima di sé è
riconoscere di essere dono, amato; molto diverso dal vantarsi, che è
stimarsi, credersi buoni). Dice: se mi ami, se senti che in me c’è vita
vera, se ‘fiuti’ che Io sono Via, che il mio vivere porta la tua umanità a
pienezza seguendomi… Se, e mi lascia libero. Ed è una parola per tutti,
laici, preti, vescovi, religiosi, perché si è sempre discepoli per essere
veramente missionari, testimoni del Beneamato, Signore e Fratello Gesù di
Nazareth. Così Charles de Foucauld chiamava Gesù perché aveva intuito:
‘Ognuno sa che l’Amore ha come primo effetto l’imitazione’! E per Amore,
per Imitazione del Modello Unico, Charles rinnega sé stesso, si fa piccolo,
ultimo, cerca di capire dove vivere e soprattutto fare come Lui ha fatto.
Si chiedeva spesso: ‘Cosa farebbe Gesù al mio posto?’ Non si tratta di
essere ‘buoni cristiani’, buoni ‘religiosi’, bravi ‘preti’… Non siamo
chiamati a vivere di una religione, ma di relazione con un Uomo libero,
amico di tutti, che dice Dio con il suo volto e il suo cuore. È invece
importante ritrovare, coltivare e aver cura di una relazione personale con
Gesù Cristo, con l’Amico Gesù. “E perché vogliamo seguire Gesù? Perché
ama, perché sa dare la vita, perché vince il male, perché nella malattia e
nella morte ci passa da vivo, perché vince l’egoismo, la radice di tutti i
mali, perché vince le nostre paure della morte, perché pensiamo che la
morte regni sovrana sul mondo e invece è l’Amore e la vita che regna, per
questo è entrato anche nella morte. Quindi andare dietro di Lui vuol dire
proprio andare dietro a quello che ci dona… cosa? È il Signore della
vita, ci dona la vita, è colui che è tutto, è solo Amore, ci dona
l’Amore…” (Silvano Fausti). Seguire Lui è proprio perdere (donare) la
vita, senza guadagni del mondo e nel mondo, ma respirare il Soffio di Vita
vera, a tratti magari con affanno, ma inondati già ora del Profumo del
Fiore di Primavera eterna: Resurrezione!!