Vangelo 19.06.2024 (Mt 6, 1- 6, 16-18)
la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro,
altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei
cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te,
come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati
dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la
tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che
vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli
ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare
stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già
ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua
camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre
tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non
diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per
far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già
ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profumati la testa
e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il
Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti
ricompenserà».
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COMMENTO.
Elemosina, preghiera e digiuno simboleggiano i tre giusti rapporti di ogni
persona con gli altri ( prevalentemente l’elemosina), con Dio (p.
preghiera), con se stesso (p. digiuno). “State attenti a non praticare la
vostra giustizia davanti agli uomini.” La giustizia di cui si parla qui è
vestita con l’abito della misericordia, e cresce e trova dimora in cuori
umili, pieni di bontà, in cuori di ‘bambini’, riconoscendo d’essere figli
di un Padre misericordioso, Padre di tutti. E’ questo il clima,
l’ambiente in cui siamo chiamati a vivere e fare ogni cosa, cioè in clima
di famiglia (un solo Padre di tutti e tutti fratelli), di gratuità, di
affetto, di gioioso servizio… “Dunque, quando fai l’elemosina, non
suonare la tromba davanti a te …. “Quando pregate….non fate come gli
ipocriti….quando digiunate non siate simili agli ipocriti….” Viene
messo in evidenza che il fare è importante, che l’esterno ha tutto il suo
valore, ma più importante è il ‘come’, “Quando pregate….non fate come
gli ipocriti….quando digiunate non siate simili agli ipocriti….” Con
quale intenzione, per quale motivo o scopo faccio elemosina, digiuno,
prego? L’azione, il fare è importante, l’esterno ha tutto il suo valore,
ma l’esterno ha luce vera dall’interno, dal cuore, dall’intenzione, dallo
spirito che ci abita, dalla fede (fiducia).. Non per niente sia nel
servizio agli altri (elemosina, sia nel rapporto con Dio (preghiera) sia
nel rapporto con me stesso (digiuno),alla fine è detto: Il Padre tuo che
vede nel segreto, ti ricompenserà’. Da ritrovare e rinnovare, sia nella
preghiera personale e comunitaria, sia nel servire e aiutare gli altri, sia
nel diminuire (digiuno) il tono di famiglia, di fraternità, di amicizia,
non di solo dovere, non di commercio o militare.. Fai l’elemosina da
fratello a fratello, guardando negli occhi, chiedendo permesso di aiutare;
prega ritirandoti in te, senza clamore, in silenzio, come un bambino con
il Padre-Madre; profumati quando vuoi digiunare, diminuire, e sii gioioso
di fare spazio a Dio e agli altri…Maria di Campello (Umbria), monaca
particolare, mistica eccezionale in dialogo con tutti gli uomini di ogni
religione aperti allo Spirito, ha sottolineato questo fare le cose davanti
a Dio e non agli uomini dicendo di metterci in tutto l’affetto sincero.
Fare elemosina con affetto, pregare con affetto, digiunare con affetto
dice rapporto personale, dice gratuità, dice fraternità in cammino di
amore-amicizia vera.