Vangelo 19.05.2021 (Gv17, 12-19)

Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano
una cosa sola, come noi. Quand’ero con loro, io conservavo nel tuo nome
coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto,
tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura. Ma ora
io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché
abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato a loro la tua
parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non
sono del mondo. Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca
dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu mi hai mandato nel
mondo, anch’io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso,
perché siano anch’essi consacrati nella verità. (Gv 17, 12-19)

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COMMENTO.

*’Custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano uno (una
cosa sola), come noi.’ *Giovanni ci riporta la preghiera di Gesù in questo
momento cruciale (prima di consegnarsi volontariamente e liberamente ai
poteri di questo mondo ) di condividere con i discepoli le sue
preoccupazioni, di rivelare i segreti del cuore, il segreto straordinario
che Lui e il Padre sono Uno, che tutti siamo Uno nello Spirito. Uno (non
una cosa sola) dice inabitazione l’uno nell’ altro senza confusione, eppure
uno. Non sappiamo se Gesù ha pronunciato esattamente queste parole, ma
una cosa è certa: questa preghiera sacerdotale conferma che Lui stesso, la
sua vita è stata una preghiera, tutto in Lui è preghiera, cioè relazione
d’amore, cuore a cuore, di tenera amicizia con l’Abba, con i discepoli, con
le folle, con l’orto del Getsemani, con l’albero della Croce, con il
ladrone che morirà accanto a Lui, con gli angeli che annunciano non è qui,
andate in Galilea, è Vivo, andate nell’universo e ‘immergete tutti e tutte
le cose ‘ nell’Amore che genera sempre vita, nel quale tutti siamo fratelli
e sorelle con la responsabilità di diventarlo. Chiamati ad amarci, ad aver
cura, a scambiarci tenerezza gli uni gli altri in grande amicizia. Ecco
allora a quel ‘custodiscili nel tuo nome’, posso aggiungere Padre e Madre,
ma anche il nome di Gesù Cristo stesso, figlio, che ha rivelato con il suo
vivere, con il suo servire e morire d’amore il volto, il nome di Dio.
‘*Consacrali
nella Verità*’. Consacrati in Gesù che ha detto Io-Sono la Verità. La
Verità non è questione di dottrine, di formule, di Legge … Quante
storture nella storia della Chiesa in nome di Dio, quante condanne, quanti
morti in nome di un dio vero secondo definizioni di dogmi; quanti sensi di
colpa e tristezza per confondere Dio con regole morali… Con Gesù è
un’altra realtà. Siamo consacrati nella Verità quando in mezzo a
depressioni, sensi di colpa, scoraggiamenti conserviamo, nonostante tutto,
il lumino acceso della fiducia che ‘siamo stati scelti prima della
creazione del mondo per essere santi e immacolati davanti a Lui (Ef
1,4-5)’. E che Gesù è venuto è in mezzo a noi perchè già ora siamo nella
gioia, cristiani gioiosi non con la faccia da funerale. Siamo *consacrati
nella Verità e mandati nel mondo *non solo quando, vivendo nel mondo una
vita normale tra gli altri, fra la gente, non seguiamo le cose del mondo
(sopraffazione, presunzione, ricerca di onori, di potere) ma neanche quando
non facciamo più le cose di ‘religione’, di ‘precetti’, di verità scritta
in formule … ma siamo immersi in Gesù e allora la nostra missione non
sarà di difensori di ‘credo’ in formule, di condanna di ‘non credenti’, di
‘cattivi cristiani’, ma di essere collaboratori di giustizia e
misericordia, di fraternità universale tra tutti e tutte le cose, di
portare a tutti -e tutti ne sono capaci- la carezza di un Dio Papà e Mamma.
(fr. Tom)