Vangelo 18.09.2022 (Lc 16, 1-8)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “C’era un uomo ricco che aveva
un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi
averi. Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi
conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore.
L’amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie
l’amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. So io che
cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci
sia qualcuno che mi accolga in casa sua. Chiamò uno per uno i debitori del
padrone e disse al primo: Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose:
Cento barili d’olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi
subito cinquanta. Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento
misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. Il
padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con
scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più
scaltri dei figli della luce. Procuratevi amici con la iniqua ricchezza,
perché quand’essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è
fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è
disonesto anche nel molto. Se dunque non siete stati fedeli nella iniqua
ricchezza, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella
ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servo può servire a due
padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro oppure si affezionerà all’uno e
disprezzerà l’altro. Non potete servire a Dio e a mammona”.
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COMMENTO.
“C’era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato
dinanzi a lui di sperperare i suoi averi”. Per aiutarci a comprendere la
parabola (e le parabole in generale) prendiamo la parola ‘uomo ricco’. Se
diciamo che quest’uomo ricco è Dio, dobbiamo subito avvertire che ‘ricco’
ha due piani di significato: ricco secondo il mondo, la vita normale ora,
e ricco secondo il regno dei cieli o l’Umanità vera, piena, anche divina,
realizzata in Gesù. Uomo (Dio) ricco di giustizia ma ampliata nella
misericordia, ricco di amore, di dono, ma ampliato nel per-dono. Intanto è
facile capire che l’uomo è amministratore (“Siete solo servi”), e si può
capire l’elogio dell’Uomo (il Dio di Gesù) ricco di Misericordia per
l’amministratore (uomo, noi umani) disonesto ma saggio secondo il ‘regno
dei cieli’, regno dell’Amore, del dono, della giustizia di leggi umane e
anche religiose, a volte oltrepassate per una giustizia vera che avviene
solo nel dono, nella misericordia. L’amministratore è elogiato perché dal
prendere, dall’accumulare per sé passa al donare, al volere il bene degli
altri ed è passaggio fondamentale, di vera spiritualità, di fede e carità
autentiche. L’errore più grave che ci portiamo dietro è la falsa immagine
del Dio Padre-Padrone e voler fare come Lui. Il nostro Dio è Amore e
l’amore dà tutto fino a dare sé stesso, unica via possibile dell’amore.
“Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto.” Spazio e tempo per
incontrare sé stessi, gli altri e Dio in clima di reciproco ascolto e
accoglienza, liberi e leggeri (occupati, ma non preoccupati per ogni cosa);
in cammino di fraternità universale, cioè: spazio e tempo perché l’Uomo,
Dio e il Cosmo possano camminare e riposare insieme. Così abbiamo inteso il
‘sogno’ dell’Eremo-Fraternità Betania. Una bella meta da vivere in cammino,
sapendo che ad ogni passo fatto con amore (fedeli nel poco) già la meta è
raggiunta in germe. L’ impegno è di vivere ogni passo come amministratori
non come padroni. Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto…”
L’amicizia vera nasce e si sviluppa nella relazione quotidiana con la sua
iniquità (aspetti non equi, non giusti) ma puntando alla gratuità in
tutto; gli amici non si comperano. Se nel mio piccolo non pratico quel poco
che aiuta ad aver cura, a non distruggere, cosa pretendo dagli altri, da
chi governa? E attenti a mammona! A parole, e nell’intenzione superficiale
nessuno si sente attaccato al denaro, in concreto a che punto sono di
condivisione, di solidarietà con i poveri, di non accumulo, di distacco e
di non contare sul denaro? Cantiamo ancora: Spirito, facci persone
libere, libere di amare, libere di donare, di contare veramente solo su di
Te.