Vangelo 17.09.2021 (Lc 8, 1-3)
In quel tempo, Gesù se ne andava per le città e i villaggi, predicando e
annunziando la buona novella del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e
alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità:
Maria di Magdala, dalla quale erano usciti sette demoni, Giovanna, moglie
di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li servivano
con i loro beni.
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COMMENTO.
Tre versetti del cap 8, un capitolo tutto basato sull’ascolto e quale
impatto la Parola (il Vangelo) ha su di noi, nella chiesa e nella società
. Intanto Luca, unico evangelista che ne parla, rende più ampio il gruppo
dei discepoli, narrando del gruppetto di donne curate, guarite dal male al
seguito di Gesù. La donna nella società di allora e nella religione non
aveva spazio, non era considerata, anzi tenuta lontana dal seguire un
Maestro. Quanto è narrato in queste poche righe è un miracolo non
spettacolare ma grandioso: alcune donne risultano al seguito di Gesù, un
maestro, non come lo erano gli scribi e i farisei, ma libero e
profondamente umano. Queste donne, da un quotidiano di schiavitù a spiriti
cattivi o quasi senza senso e che teneva lontano da ruoli pubblici e
religiosi, passano a un vivere che riprende vigore in un servizio e dono
della vita come gli altri discepoli. Nei Vangeli il comportamento di Gesù
verso le donne è rivoluzionario e attuale, secondo una sensibilità libera
da condizionamenti esterni , da tradizioni maschiliste. Gesù le tocca e si
lascia toccare da loro senza paura di contaminarsi (Lc 7,39…). La forza
liberatrice di Dio, che agisce in Gesù, fa sì che la suocera di Pietro si
alzi e assuma la sua dignità (Lc 13,13). Il lavoro della donna che prepara
il cibo è considerato da Gesù come un segnale del Regno (Lc 13,20-21). La
vedova persistente che lotta per i suoi diritti è considerata modello di
preghiera (Lc 18,1-8), e la vedova povera che condivide il poco che ha con
gli altri è modello di dedizione e di donazione (Lc 21,1-4). Ai tempi di
Gesù la testimonianza delle donne non era accettata come valida, Lui le
accoglie e le considera valide testimoni della sua morte, della sua
sepoltura e risurrezione. Sono proprio le discepole donne simbolo di
Gesù, venuto in mezzo a noi come colui che serve, più che i discepoli
maschi, che litigano per sapere chi debba avere il comando. “Che li
servivano con i loro beni”. L’amore si manifesta nel servire l’altro nelle
sue necessità. Sono i fatti e non le parole che manifestano l’amore. Lo
spirito di servizio di queste donne le porterà fino ai piedi della croce e
davanti al sepolcro, le farà entrare in esso e diventeranno le prime
testimoni del Risorto. Che impatto ha questa Parola, questo Vangelo su di
noi oggi, nella Chiesa di Dio?