Vangelo 17.07.2024 (Mt 11, 25-27)

In quel momento Gesù disse: Ti benedico Padre, Signore del cielo e della
terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai dotti ed agli intelligenti
e le hai rivelate ai piccoli. Sì così o Padre, perché così è piaciuto a te.
Tutto mi è stato dato dal Padre mio, nessuno conosce il Figlio se non il
Padre e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il
Figlio lo voglia rivelare.
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COMMENTO.
“In quel momento Gesù disse: Ti benedico Padre…”, Bene-dire è il primo
balbettio dell’infante che comincia a balbettare: ma…ma…ba…ba…In
quel momento, lo stesso momento del rimprovero (ieri) per la mancanza di
conversione, Gesù proclama l’esultanza sua e ri-vela il suo mistero di
Figlio del Padre che viene conosciuto dai piccoli e non dai dotti e
intelligenti del mondo. “Ti benedico Padre, Signore del cielo e della
terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai dotti ed agli intelligenti
e le hai rivelate ai piccoli.” Bella gioia e meraviglia di Gesù,
bellissimo canto di lode, di benedizione al Padre dal cuore di Madre.
Bene-dire il Padre è andare alla Sorgente delle cose, della vita. Chi sa
benedire? Chi non si appropria delle cose, chi le riceve come dono a
partire dal creato e tutto il resto inclusi noi stessi. Bene-dice chi ha
colto che Dio è Padre-Madre e ci ama sempre, senza interruzione.. Sono
i bambini, i deboli, i vecchi, magari anche il matto, insomma i piccoli
che comprendono l’essenziale della storia umana, di ogni vivente: il
bisogno di essere amato e dunque di amare in verità. Sono gli scarti della
società, delle religioni, i peccatori, gli ultimi e dimenticati della
storia che più facilmente capiscono la rivoluzione portata da Gesù,
rivoluzione di amicizia, di tenerezza, di poche parole, anzi magari, come
il bambino che ancora non parla , però comincia a dire ab-ba-ba-abbà, Papà,
Papi, Babbo…. ‘Queste cose’ i sapienti, i dotti del mondo non le
capiscono, perché la loro sapienza è autosufficienza. Vediamo oggi quanto
l’autosufficienza della scienza, della teologia, della tecnica sia potere,
dominio, idolo e quanta divisione (‘morte’) causa invece di relazioni
viva, gioiosa. A volte mi dico (lo so, con un po’ di stranezza):e se
mettessimo dei bambini a governare, a prendere le decisioni del bene di
tutti invece che i nostri ‘dotti’ politici !?Tutto mi è stato dato dal
Padre mio, nessuno conosce il Figlio se non il Padre e nessuno conosce il
Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. Dice
bene:Mi è stato donato tutto, cioè tutto nel Figlio è dono ricevuto, nel
Padre tutto è dono offerto: Il dono stesso è lo Spirito, cioè la vita
divina- Amore- donato e accolto. Misteriosa realtà di dono. Anche ieri,
nella liturgia di transito di Delfina, sorella e preziosa amica di tanti,
abbiamo cantato (terza strofa del canto: Gloria a te Padre): “E’ dono
l’esistenza da vivere con gioia, e seminare il bene in tutti i Terreni:
Diffondere nel mondo dinamiche d’amore è l’unica missione a cui sono
chiamato” . Riconoscersi come dono d’amore è il fondamento di una vita
‘divina’, del senso della vita, fondamento del vivere come vero figlio di
Dio, come fratello e come amico-cosmico, è sorgente limpida di gioia.