Vangelo 17.06.2023 (Mt 5, 33-37)
detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi
giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è
il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né
per Gerusalemme, perché è la città del gran Re. Non giurare neppure per la
tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo
capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal
maligno”.
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COMMENTO.
“Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi
con il Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto.”
Anche qui non c’è contrapposizione tra il giurare nella verità (Non
spergiurare) e il ‘ma’ del non giurare affatto. C’è un ‘oltre’, come al
solito, che ci mette nel terreno dello Spirito, del dono e non della legge,
ci mette sul terreno del ‘come’ agisci o delle intenzioni profonde, più che
solo quello delle azioni esterne. “Sia invece il vostro parlare sì, sì; no,
no; il di più viene dal maligno”. L’importanza, il valore enorme della
parola! Da recuperare in un mondo, in una società, fra tanti mezzi di
comunicazione in un flusso di parole cariche di menzogna, di falsità per
ingannare la gente, per averla in proprio potere. Tutto questo, tutto
questo inganno viene spesso confermato da una spergiuro, da un giurare il
falso. Ma voi non solo non giurate il falso, ma non giurate mai, perché è
un di più della parola normale che deve essere di giustizia, di
misericordia per una bella relazione. Di fatto la parola è suscitatrice di
vita o apportatrice di morte. ‘Ne uccide più la lingua che la spada’, così
un detto popolare. Ecco l’importanza di ascoltare le varie parole di Dio
(il creato, la Bibbia, …nella meditazione, in silenzio…) per crescere
come figli di Dio, invece di ascoltare la parola di menzogna, di divisione
che conduce al Demonio, alla morte. La parola di Dio crea comunione,
relazione conviviale pur nelle differenze, il resto o di più viene dal
maligno: le lotte, le divisioni e le guerre sono risultato anche di parole
menzognere, ingannatrici. Così a livello di relazioni personali come e
ancor più a livello di relazioni sociali, politiche. E’ più che mai il
tempo, sia a livello privato, sia pubblico e anche nel religioso, di
esaminarci sulla conoscenza delle parole e come le usiamo, quanto nel
nostro parlare il sì è davvero sì, oppure il no è davvero no, e,
aggiungendo, quanto è sincero non so. Gesù, Parola di vita, di relazione
fraterna, che io ti segua, che sappia usare la parola come tu l’hai usata e
come tu sei stato.