Vangelo 17.04.2021 (Gv6,16-21)
Venuta la sera, i suoi discepoli [di Gesù] scesero al mare, salirono in
barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao.
Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato,
perché soffiava un forte vento. Dopo aver remato per circa tre o quattro
miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed
ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!».
Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla
quale erano diretti. (Gv6,16-21)
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COMMENTO.
Uno dei brani più suggestivi e più descrittivi della grande traversata
dell’esistenza di ogni persona umana, ma anche delle varie e differenti
traversate della stessa persona (da bambino a adulto …), di una comunità in
tempo di maturazione, di un’associazione in trasformazione … *Venuta la
sera, i suoi discepoli [di Gesù] scesero al mare, salirono in barca.* In
Tanzania dove ho vissuto 12 anni, le 19 o 7 di sera per loro é l’una, la
prima ora del nuovo giorno. Così per gli Ebrei al tempo di Gesù. Il giorno
inizia con la sera, l’entrata nella notte … E gli apostoli, dopo aver
raccolto 12 ceste di pani avanzati, dopo essersi resi conto che avevano un
Pane (ma non lo riconoscono) scendono al mare, un luogo agitato, pieno di
pericoli, è notte, c’è vento contrario e Lui non c’è, non è ancora
arrivato. Ci ha lasciati da 2.000 e più anni, dicendo che tornava presto,
ma ancora non si vede Il mare è più che mai agitato, la barca traballa
con momenti più o meno agitati. E’ la storia nostra di questo tempo di
Covid19. Che fare? La paura annebbia anche la vista … Gesù arriva
camminando sulle acque. E’ un fantasma? Difficile riconoscerlo. Ma
sempre Lui viene “Sono io, non abbiate paura”. ‘Sono io’ ricorda quel ‘Io
sono’ dell’Esodo, il Dio al di sopra dei cieli, il Dio che calma le acque,
che comanda al male e lo volge in bene, il Dio con voi … Sono io il Pane di
vita, il pane che permette di fare la traversata senza affondare, che fa
camminare sulle acque, le acque infide del mare che possono travolgere …
‘Sono io’ il pane della tua vita, non tu … Se ti fai proprietario della tua
vita affoghi … Sono io il pane della vostra associazione, della tua
comunità … Sono io il pane del momento di Pandemia che vivete … Non vuol
dire che faccio al vostro posto, no, se accettate d’essere amati
gratuitamente e con lo stesso Spirito vi amate gli uni gli altri, è il Pane
che vi fa camminare sulle acque senza paura della morte. Se questa Pandemia
ci avrà indicato il pane della relazione, del ‘non io’ al centro, del
chiamarsi con il cuore ‘fratelli’ tra chi è per il vaccino e chi no, così
nella politica del coraggio di pubblico e fraterno (aperto) dibattito per
più conoscenza vera e più libertà di cammini verso la riva della vita,
allora ‘*vollero prenderlo (accoglierlo) sulla barca, e subito la barca
toccò la riva alla quale erano diretti’ *Siamone certi: prima che noi lo
‘prendiamo’ sulla nostra barca, è Lui che desidera venire, perchè il
nostro Amico, Signore, Gesù ci ama e ci vuole portare alla riva della
gioia. Così è nelle varie traversate in cui sono (siamo) ingaggiati
Maranatha! (fr.Tommaso)