Vangelo 15.10.2024 (Lc 11, 37-41)

In quel tempo, dopo che Gesù ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a
pranzo. Egli entrò e si mise a tavola. Allora il Signore gli disse: “Voi
farisei purificate l’esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno
è pieno di rapina e di iniquità. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non
ha forse fatto anche l’interno? Piuttosto date in elemosina quel che c’è
dentro, ed ecco, per voi tutto sarà mondo”.
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COMMENTO.
“Un fariseo lo invitò a pranzo”. Non è facile leggere e meditare dei testi
brevi del Vangelo senza inserirli nel contesto più largo dell’episodio e
addirittura di tutto il Vangelo. Gesù aveva consegnato la preghiera del
Padre ai discepoli, diventando così capaci di sentirsi figli e dire Abba,
Padre con la vita; poi ha guarito un posseduto dallo spirito muto per
aiutare anche noi a capire che c’è uno spirito muto in noi che ci scombina
le buone relazioni con gli altri. Poi è venuto il segno di Giona, di Gesù
sulla croce, nel sepolcro, risorto al terzo giorno, unico segno capace di
convertirci. In ultimo (ieri) Gesù che è la Luce e solo accendendoci a lui,
non alla Legge, non alla lettera delle regole, brilliamo. Eccoci: “Voi
farisei purificate l’esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno
è pieno di rapina e di iniquità. Stolti”. Il fariseo è un separato dagli
altri, si mette tra i separati, ringrazia Dio per aver messo in pratica la
legge, anzi ha fatto il doppio di quanto la legge dice, perciò è buono e
giusto. Naturalmente il fariseo si sente migliore degli altri che sono da
disprezzare non vivendo secondo le regole della religione. “Il fariseo si
meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo”. Gesù va a
pranzo da tutti per fare ‘comunione’, buona relazione, ma a casa dei
farisei o degli scribi il pasto diventa una condanna per l’invitato Gesù
perché non sta alle regole. Per il fariseo le regole sono prima della
persona. ‘Devi inginocchiarti per prendere la comunione, non ti sei
confessato prima, sei separato, divorziato?! Oppure: Ha indossato solo la
stola a celebrare. Ha celebrato con gli amici sotto un albero vestito da
ciclista!!” E ci si perde in piccole leggi, in problemi senza importanza
tralasciando così i più importanti. Qual è il nostro comportamento, il
nostro pensare e agire? Siamo spinti da quale ‘forza’? Della Legge da
mettere in pratica o dall’Amore per gli altri, per Dio, dalla Misericordia
come primato? “Piuttosto date in elemosina quel che c’è dentro, ed ecco,
per voi tutto sarà mondo” Come intendere questo consiglio? Cosa c’è dentro
i cento euro che do al povero, dentro il servizio che faccio alla Caritas,
dentro l’accogliere un immigrato per qualche giorno? C’è umiltà, c’è amore
gratuito? Altrimenti è spazzatura, è ‘rapina e iniquità’: È tutta la nostra
vita che va vissuta come dono ricevuto e dunque va donata. Come ha fatto
Gesù.