Vangelo 15.07.2023 (Mt 10, 26-33)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Un discepolo non è da più del
maestro, né un servo da più del suo padrone; è sufficiente per il discepolo
essere come il suo maestro e per il servo come il suo padrone. Se hanno
chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più i suoi familiari! Non li
temete dunque, poiché non c’è nulla di nascosto che non debba esser
svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. Quello che vi dico
nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio
predicatelo sui tetti. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo,
ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il
potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna. Due passeri non si
vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza
che il Padre vostro lo voglia. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro
capo sono tutti contati; non abbiate dunque timore: voi valete più di molti
passeri! Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo
riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà
davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei
cieli”.
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COMMENTO.
“Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà
svelato né di segreto che non sarà conosciuto”. ‘Dio vede nel segreto e ti
ricompenserà’. Dio vede le tue lacrime nascoste, i tuoi scoraggiamenti, le
tue visite ai carcerati , il tuo servizio quotidiano alla mamma anziana non
visto da nessuno. Nel Padre di tutti nessun passero vola invano, ogni
capello del nostro capo viene contato e ha il suo senso nel regno di Dio.
Dunque, non abbiate paura del giudizio degli uomini che amano l’apparenza,
che amano giudicare e dominare con la loro superbia . Non aver paura di
mostrarti semplicemente cristiano, di reagire a certe ingiustizie, di
perdere la stima dei superiori, di ‘perdere il posto’ o anche addirittura
di essere eliminato fisicamente; non aver paura di essere dimenticato, di
scomparire nel buio del nulla. “Due passeri non si vendono forse per un
soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre
vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati.” E’ il primo
importante aspetto della fede in Gesù Cristo per un cristiano, in Dio
(Spirito, Bene…) per tutti. La mia amica monaca clarissa lo esprime così:
‘Siamo abbracciati dal Bene che supera ogni nostra comprensione, e non
sappiamo neppure come chiamarlo…questa piccola parola Bene (per un
Cristiano: Gesù Cristo), è solo un riflesso del torrente della Vita che nel
suo scorrere porta via ogni male, lo getta negli abissi della Misericordia
che fa nuove tutte le cose’. “Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli
uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli”.
Riconoscere qualcuno è dire di conoscerlo, ed è testimoniarlo. Ora
sappiamo che Gesù, Signore e Fratello lo riconosciamo sempre dagli ultimi e
negli ultimi. E’ lì, nella carne dei fratelli, dei poveri, dei diversi,
degli ultimi, degli immigrati, che si gioca la testimonianza. Ed eccoci
all’inizio del brano di oggi: “Un discepolo non è da più del maestro, né
un servo da più del suo padrone…Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di
casa, quanto più i suoi familiari!” Non trovo commento più adatto che
quello di Francesco, Vescovo di Roma, Papa, chiamato Beelzebul proprio da
cardinali, da Vescovi, da tanti che amano il potere curiale e/o politico.
E quanti nella Chiesa e nella società civile che operano il bene, che
lottano per la giustizia senza violenza, che difendono i diritti umani,
delle donne, dei migranti sono perseguitati, chiamati ‘Diavoli’! Un canto
dell’Eremo Fraternità Betania: Non temere, non temere Maria, non avere
paura; il Signore è con te anche in valle oscura. E’ con te!