Vangelo 15.03.2022 (Mt 23,1-12B)
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e
osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere,
perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili
da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono
muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno: allargano i
loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei
banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come
anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare
“rabbì”, perché
uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate
“padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro,
quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra
Guida, il Cristo.
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COMMENTO.
Ai suoi discepoli Gesù diceva: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli
scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non
agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno” : scribi e
Farisei ci sono anche oggi (e ognuno di noi non si escluda immediatamente!)
Francesco,
Vescovo di Roma, dice alla Chiesa oggi: “la mondanità è una proposta di
vita, è una cultura dell’effimero, dell’apparire, del maquillage…. Oggi
il male più grande della Chiesa è la mondanità spirituale. È il peggiore
dei mali che può accadere alla Chiesa…” e “fa crescere una cosa brutta:
il clericalismo che è una perversione della Chiesa che genera la rigidità”,
“c’è putredine sempre”. Questo male si può incontrare in ogni categoria di
cristiani, in particolare però a tutti i livelli del Clero. Detto anche
oggi con le parole di Gesù: …. “Non agite secondo le loro opere!… Ma voi
non fatevi chiamare “rabbì”…. Nè Guide, perché uno solo è il vostro Maestro
e voi siete tutti fratelli”. Uno solo il Maestro , e proprio Lui lava i
piedi dei discepoli, Lui ha come cattedra d’insegnamento la Croce, luogo
dei condannati, fratello dei ‘maledetti’. S. Charles de Foucauld, di
famiglia nobile, innamorato di Gesù di Nazareth, ha orientato la sua vita
sulle orme di quell’umile Fratello e Signore Gesù , Modello Unico, in fila
con i peccatori, Maestro ma servo, Fratello e Padre, mai Padrone, mai
Eminenza, mai Presidente, mai Generale. Paolo ha tradotto il non farsi
chiamare Maestri o Guide così: Ognuno con umiltà, stimi gli altri superiori
a se stesso, cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello
degli altri. Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in
Cristo Gesù, il quale, pur essendo in forma di Dio… svuotò se stesso,
prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini… umiliò se stesso,
facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. ‘Voi siete
tutti fratelli’. E ancora Francesco, vescovo di Roma, papa scrive la
lettera enciclica; Fratelli tutti! Cristiani e non cristiani, europei o
asiatici o africani, russi e ucraini, americani e cinesi… Oh, ricordarci
di ascoltare questa parola del Fratello Universale Gesù: Voi siete tutti
fratelli! Prima di tutto, prima di titoli, di religioni, di stati, di
culture, di Paesi ….prima parola all’alba di ogni giorno ad ogni umano, ad
ogni essere vivente: tu sei mio fratello, mia sorella! La Pace nasce
all’Alba di gni giorno se osiamo chiamare tutti gli umani e gli esseri
viventi: Fratelli!