Vangelo 14.10.2021 (Lc 11, 47-54)

47Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li
hanno uccisi. 48Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri
padri: essi li uccisero e voi costruite. 49Per questo la sapienza di Dio ha
detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e
perseguiteranno”, 50perché a questa generazione sia chiesto conto del
sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: 51dal sangue
di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il
santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. 52Guai
a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della
conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi
l’avete impedito». 53Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei
cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti
argomenti, 54tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita
dalla sua stessa bocca.

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COMMENTO.

Luca evangelista o, meglio, Gesù continua con i ‘Guai’ o Ahimé che a questo
punto sono 6, “Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i
vostri padri li hanno uccisi” E’ sempre stato così e ancora adesso è così.
Siamo molto bravi: facciamo chiese, costruiamo i sepolcri ai profeti,
rivalutiamo figure profetiche della chiesa del secolo scorso (d. Milani,
Mazzolari, H. Camera…).e bastoniamo i profeti di oggi, magari fino ad
ammazzarli, siamo degni figli di tutti i nostri padri. Non a caso tutte la
voci profetiche sempre sono state perseguitate, sia nelle società, nella
vita del mondo, sia in particolare all’interno della chiesa. E’ regola
generale, o si potrebbe dire, è un fatto generale, di sempre riconoscere i
profeti dopo averli eliminati. “A questa generazione sia chiesto conto del
sangue di tutti i profeti, gli apostoli…” Ecco il settimo Ahimé non
menzionato, ma potremmo vederlo in Gesù stesso, l’ ahimè del Padre sul
Figlio, il quale assume sulla croce tutte le nostre malefatte, le nostre
sconfitte, raccoglie sulla croce tutto il male del mondo, di tutte le
generazioni! Mistero della fede. E non risponde con il male, ma dice:
Abba, perdona loro perché non sanno quello che fanno. Quanto è difficile
entrare nella ‘Luce’ di Dio, Padre-Madre di Misericordia, di seguire Gesù,
il Figlio che ci rivela l’Amore del Padre-Madre perché dà la vita per i
fratelli e, quindi, non condanna, non giudica, assolve, usa misericordia;
mentre la comunità cristiana, cioè noi, rischiamo sempre di essere una
setta di farisei e di scribi, incapaci di riconoscere i profeti attuali,
anzi li perseguitiamo. E non pensiamo che questo riguarda gli altri, no,
riguarda noi. Chiediamo il dono dell’umiltà e chiediamo di saper leggere i
segni del tempo, non di voler essere profeti a tutti i costi eseguendo con
zelo le leggi della chiesa (farisei) o opponendosi con zelo a quelle leggi
(sempre farisei), ma alla luce del Vangelo seguire Gesù, avere il suo
sguardo, il suo cuore. Non ci meraviglieremo, non ci lamenteremo allora di
non essere capiti, di essere maltrattati nella società e nella chiesa.
Domandiamo come Gesù di poter dire: Padre, perdona loro non sanno quello
che fanno: Padre, ti prego per loro. In realtà o si è profeti con la vita
al seguito dell’Amore o si è persecutori dei profeti, è difficile una via
di mezzo.