Vangelo 14.08.2023 (Mt 17, 22-27)
discepoli: “Il Figlio dell’uomo sta per esser consegnato nelle mani degli
uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà”. Ed essi furono
molto rattristati. Venuti a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori
della tassa per il tempio e gli dissero: “Il vostro maestro non paga la
tassa per il tempio?”. Rispose: “Sì”. Mentre entrava in casa, Gesù lo
prevenne dicendo: “Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi
riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?”. Rispose:
“Dagli estranei”. E Gesù: “Quindi i figli sono esenti. Ma perché non si
scandalizzino, va’ al mare, getta l’amo e il primo pesce che viene
prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e
consegnala a loro per me e per te”.
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COMMENTO.
“Gesù disse ai suoi discepoli: “Il Figlio dell’uomo sta per essere
consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno
risorgerà”. Terza volta che Gesù annuncia la sua ‘consegna’ nelle mani
degli uomini’, la sua passione, morte e resurrezione. Consegnato da parte
di Giuda, da parte degli uomini (nostra) è tradito, è rinnegato; da parte
di Gesù e del Padre il consegnarsi nelle mani degli uomini è il massimo
amore, la più alta espressione di Dio-Amore. Grande mistero questo Dio
che si mette nelle mani degli uomini, questa fede di Dio nel consegnarsi
alla libertà dell’Uomo di completare la creazione o di distruggerla. “Gli
esattori della tassa per il tempio dissero a Pietro: “Il vostro maestro non
paga la tassa per il tempio?” Pietro risponde di Sì. Ma Gesù lo fa
riflettere. Notiamo che si tratta della tassa per il Tempio, una tassa
‘religiosa’, non di altre tasse in campo civile. “I re di questa terra da
chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?”.
Rispose: “Dagli estranei”. E Gesù: “Quindi i figli sono esenti”. Più che
esenti il significato è liberi. I figli sono liberi! Nella relazione con
il Padre e con i fratelli tutti che Gesù inaugura con la sua vita, con la
sua morte e resurrezione, si tratta di vivere da figli; non è di per sé
una religione. Un cristiano lo è camminando nella libertà. Libertà parola
ambigua. Intanto la domanda posta a Pietro, non a Gesù direttamente, pone
il problema della prima comunità cristiana nei confronti del tempio, della
Legge ebraica da continuare a mettere in pratica o no? C’è voluto il
concilio di Gerusalemme per risolvere un po’ la questione. Così la Chiesa
nei secoli nei confronti del passato, ci vogliono Concili. “Ma perché non
si scandalizzino…” Ma in quanto seguaci di Gesù Cristo, in quanto figli e
liberi l’unico tributo da pagare al Padre e Madre è l’amore fraterno. Un
tributo che Pietro trova nel Pesce (per i primi cristiani il Pesce era
simbolo di Gesù Cristo), Infatti Gesù, mettendosi nelle mani di Pilato,
dei capi religiosi, della folla, dei soldati, consegnandosi con amore al
Padre e a tutta l’umanità con la morte in croce, ha pagato il tributo
d’amore fraterno, rendendoci tutti figli dell’Abba-Padre . Spirito, Respiro
di comunione universale, svegliaci a un cammino d’amore fraterno, un
cammino di figli e fratelli nella libertà di amarci in verità.