Vangelo 14.07.2021 (Mt 11, 25-27)

In quel momento Gesù disse: Ti benedico Padre, Signore del cielo e della
terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai dotti ed agli intelligenti
e le hai rivelate ai piccoli. Sì così o Padre, perché così è piaciuto a te.
Tutto mi è stato dato dal Padre mio, nessuno conosce il Figlio se non il
Padre e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il
Figlio lo voglia rivelare.

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COMMENTO.

In quel momento, lo stesso momento del rimprovero (ieri) Gesù proclama
l’esultanza sua e ri-vela il suo mistero di Figlio del Padre che viene
conosciuto dai piccoli e non dai dotti e intelligenti del mondo. *Ti
benedico Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste
queste cose ai dotti ed agli intelligenti e le hai rivelate ai
piccoli. * Stupenda
meraviglia di Gesù, bellissimo canto di lode, di benedizione al Padre dal
cuore di Madre. Bene-dire il Padre è andare alla Sorgente delle cose,
della vita. Sa benedire chi non si appropria delle cose, chi le riceve
come dono a partire dal creato e tutto il resto inclusi noi stessi.
Bene-dice chi ha colto che Dio è Padre-Madre e ci ama sempre, senza
interruzione.. E questo nessuno lo sa fare come gli infanti, i deboli, il
vecchio, magari anche il matto, insomma i piccoli. *Sono loro che
comprendono l’essenziale della storia umana, di ogni vivente:* il bisogno
di essere amato e dunque di amare in verità. Sono gli scarti della società,
delle religioni, i peccatori, gli ultimi e dimenticati della storia che
più facilmente capiscono la rivoluzione portata da Gesù, rivoluzione di
amicizia, di tenerezza, di poche parole, anzi magari, come il bambino che
ancora non parla , però comincia a dire ab-ba-ba-abba, Papà, Papi,
Babbo…. ‘Queste cose’ i sapienti, i dotti del mondo non le capiscono,
perché la loro sapienza è autosufficienza. Vediamo oggi quanto
l’autosufficienza della scienza, della teologia, della tecnica sia potere,
dominio, idolo e quanta divisione (‘morte’) causa invece di relazioni
viva, gioiosa. A volte mi dico (lo so, con un po’ di stranezza): e se
mettessimo dei bambini a governarci, a prendere le decisioni del bene di
tutti invece che i nostri ‘dotti’ politici !? T*utto mi è stato dato dal
Padre mio, nessuno conosce il Figlio se non il Padre e nessuno conosce il
Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.* Dice
bene: mi è stato donato tutto, cioè tutto nel Figlio è dono ricevuto, nel
Padre tutto è dono offerto: Il dono stesso è lo Spirito, cioè la vita
divina- Amore- donato e accolto. Misteriosa realtà di dono. In un canto
composto qui a Betania si dice; “E’ dono l’esistenza da vivere con gioia, e
seminare il bene in tutti i Terreni. Diffondere nel mondo dinamiche d’amore
è l’unica missione a cui sono chiamato”. Riconoscersi come dono d’amore è
il fondamento di una vita ‘divina’, del senso della vita, fondamento del
vivere come vero figlio di Dio, come fratello e come amico-cosmico. (fratel
Tommaso)