Vangelo 14.06.2024 (Mt 5, 27-32)
Non commetterai adulterio. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per
desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo
occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene
infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo
venga gettato nella Geenna. E se la tua mano destra ti è motivo di
scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una
delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella
Geenna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto di
ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il
caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una
ripudiata, commette adulterio.
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COMMENTO
Siamo sempre all’interno del discorso della montagna con le Beatitudini e
il Padre nostro; discorso d’insegnamento circa il regno di Dio, circa la
pienezza della Legge, che è Gesù stesso, e quindi a vivere la vita
cristiana non come una serie di comandamenti, di leggi da osservare, ma un
seguire Lui, un amare come Lui ha amato. “Avete inteso che fu detto: Non
commetterai adulterio. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per
desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.” Le
leggi ci sono perché il male esiste, esiste l’omicidio, esiste il rubare,
esiste il divorzio….e la legge mette in evidenza solo l’esterno e non
salva. Adultero è colui che s’impossessa per una soddisfazione personale
di una persona sposata, ma in certo senso anche chi vive il rapporto di
coppia come possesso e non come dono. Questo non si deve fare neppure nel
proprio intimo (chi guarda una donna per desiderarla), perché si commette
il medesimo peccato. “Ha commesso adulterio nel proprio cuore” (v. 28).
“Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da
te: conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il
tuo corpo venga gettato nella Geenna”. L’adulterio c’è a motivo del cuore,
dell’occhio. Dov’è il mio cuore, il mio occhio? In ogni relazione con
l’altro, in particolare nella coppia, ciò che conta è il rapporto di dono,
lo stesso rapporto che Dio ha con me, con noi. Non si tratta dunque di una
legge in più, ma di andare alla radice del male che è la difficoltà di
rapporti di dono (non di possesso) e questa difficoltà sta nel cuore.
Necessità allora di controllare i desideri, custodire gli occhi, educare le
mani, il corpo a un servizio gratuito (che non esclude lo stipendio,
ma…), altrimenti ci facciamo del male, entriamo nella Geenna. “Ma io vi
dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione
illegittima….”. La Chiesa ha le sue leggi e aiuta il cammino di coppia,
di famiglia. Però, su quel ‘eccetto il caso di unione illegittima’ e su un
rapporto non di dono o addirittura come di adulterio all’interno stesso
della coppia, solo Dio e la coscienza di ognuno può dire l’ultima parola.
Beati i coniugi che hanno rapporti di dono e, in momenti di crisi, sanno
ritrovare rapporti di dono di per-dono.