Vangelo 13.07.2022 (Mt 11, 25-27)

In quel momento Gesù disse: Ti benedico Padre, Signore del cielo e della
terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai dotti ed agli intelligenti
e le hai rivelate ai piccoli. Sì così o Padre, perché così è piaciuto a te.
Tutto mi è stato dato dal Padre mio, nessuno conosce il Figlio se non il
Padre e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il
Figlio lo voglia rivelare.
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COMMENTO.
Ti benedico Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto
nascoste queste cose ai dotti ed agli intelligenti e le hai rivelate ai
piccoli. Gesù si meraviglia nello stesso momento, o meglio subito dopo, il
rimprovero per la non conversione davanti alla compassione e cura amorosa e
salvatrice del Figlio dell’uomo. Proclama dunque l’esultanza sua e ri-vela
il suo mistero di Figlio del Padre, che viene conosciuto dai piccoli e non
dai dotti e intelligenti del mondo, in un bellissimo, semplice ma
straordinario canto di lode, di benedizione al Padre dal cuore di Madre.
Bene-dire il Padre è andare alla Sorgente delle cose, della vita. Sa
benedire chi non si appropria delle cose, chi le riceve come dono. Ogni
cosa è dono e solo ricevendola come dono prende tutto il suo valore.
Bene-dice chi ha colto che Dio è Padre-Madre e il Suo Amore ci avvolge,
ci sostiene, ci solleva dalle varie tombe in cui cadiamo. Ma chi sa
accorgersi, sentirsi nelle braccia di un tale Padre? Nessuno lo sa fare
come i deboli, il vecchio, magari anche il matto, insomma i piccoli. Sono
loro che comprendono l’essenziale della storia umana, di ogni vivente: il
bisogno di essere amato e dunque di amare in verità. Sono gli scarti della
società, delle religioni, i peccatori, gli ultimi e dimenticati della
storia che più facilmente capiscono la rivoluzione portata da Gesù,
rivoluzione di amicizia, di tenerezza, di poche parole, anzi magari, come
il bambino che ancora non parla , però comincia a dire ab-ba-abba, Papà,
Papi, Babbo…. ‘Queste cose’ i sapienti, i dotti del mondo non le
capiscono, perché hanno una sapienza autosufficiente. Vediamo oggi quanto
l’autosufficienza della scienza, della teologia, della tecnica sia potere,
dominio, idolo e causa di divisione (‘morte’), invece di relazione viva,
gioiosa. Forse avessimo dei Bambini a governarci le cose andrebbero meglio!
Tutto mi è stato dato dal Padre mio, nessuno conosce il Figlio se non il
Padre e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il
Figlio lo voglia rivelare. Dice bene: Mi è stato donato tutto, cioè tutto
nel Figlio è dono ricevuto, nel Padre tutto è dono offerto: Il dono stesso
è lo Spirito, cioè la vita divina- Amore- donato e accolto.
All’Eremo-Fraternità Betania cantiamo ogni tanto: “E’ dono l’esistenza da
vivere con gioia, e seminare il bene in tutti i Terreni: Diffondere nel
mondo dinamiche d’amore è l’unica missione a cui sono chiamato” . (da:
Gloria a te Padre) Riconoscersi come dono d’amore e sapere che non c’è vita
fuori del donarsi, è il fondamento di una vita di veri figli di Dio, di
fratelli e amici universali.