Vangelo 13.04.2022 (Mt 26, 14-25)
15 e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli
fissarono trenta monete d’argento. 16 Da quel momento cercava l’occasione
propizia per consegnarlo.17 Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si
avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo, per
mangiare la Pasqua?». 18 Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e
ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua
da te con i miei discepoli». 19 I discepoli fecero come aveva loro ordinato
Gesù, e prepararono la Pasqua.20 Venuta la sera, si mise a mensa con i
Dodici. 21 Mentre mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi
tradirà». 22 Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a
domandargli: «Sono forse io, Signore?». 23 Ed egli rispose: «Colui che ha
intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. 24 Il Figlio
dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il
Figlio dell’uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse
mai nato!». 25 Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli
rispose: «Tu l’hai detto».
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COMMENTO.
“Uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e
disse: Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?” Nel verbo
‘consegnare’ ci sta anche l’aspetto di tramandare , in particolare se si
tratta di cose di famiglia. Giuda da una parte ‘consegna’ Gesù al ‘nemico’
(farisei, scribi, sommi sacerdoti) , dall’altra è il rappresentante
dell’Umanità che ‘consegna’ o tramanda ai fratelli umani il peccato di
violenza, nel quale tutti abbiamo una quota di partecipazione. Giuda porta
su di sé la violenza nostra , di tutti, una violenza così grave che è
meglio non essere nati per farla. Ne siamo testimoni proprio ai nostri
giorni nelle guerre, cominciando da quella della Russia contro l’Ucraina,
alle altre almeno 25 sparse in varie zone del pianeta; violenza di odi
religiosi, di etnia, padroni, razzismo e sessismo. E’ un inferno, dal quale
Gesù è venuto proprio per liberarci e per questo ha dato la vita, ha amato
tutti fino a morirne e ‘consegnarci’ – ‘tramandare’ l’Amore, la Vita del
Papà-Mamma di tutti, del Cosmo. “A mensa con i Dodici, mentre mangiavano
disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà». Tutti domandano. Sono
forse io, Signore? Giuda invece: Sono forse io, Maestro? E rimane nella
‘tradizione’ di quello che ha conosciuto di Dio. Gesù è rimasto per lui il
dottore della legge, il Dio onnipotente del Tempio dei sacrifici e non
l’Amico, il Fratello che porta in sé il mistero di Dio Padre -Madre, il
Messia, figlio dell’Uomo compassionevole, Dio Padre misericordioso e
promotore sempre di vita. “Sono forse io a tradirti? Tu l’hai detto”
con il tuo rubare, con il tuo disinteresse per me, per i fratelli
discepoli, per gli altri. La cena continua e Gesù si ‘consegna’ nel pane e
nel vino agli apostoli, si consegna a noi. In questa tradizione, che
rendiamo nuovamente reale in ogni celebrazione eucaristica, Cristo stesso è
consegnato e consegnato a noi. Ma quale Gesù Cristo incontro se vado alla
Messa solo per dovere, se i sensi di colpa mi bloccano , se non faccio la
comunione perché il prete ha seguito tutte le regole , se non so perdonare
e perdonarmi, nel nome di Dio misericordia, Entro nella mia storia e cerco
di cogliere ciò che mi è stato “tramandato” circa Dio? Quale Dio mi è
stato insegnato? Cosa di quel Dio ho vissuto e porto ancora in me? per me?
Era un Dio di norme vuote, leggi, morali e punizioni? Un Dio il cui amore
dovevo sempre guadagnarmi?. Quante ferite dentro molti cristiani, anche
preti, quanta vita nell’ombra per una ‘trasmissione’ del Dio della Paura;
oppure ho sperimentato d’essere amato dentro, di poter vivere amando?
Allora incontro il Dio di Gesù, Signore, Fratello, Amico, Sposo.
L’abbandono all’Amore rende liberi, anche dal proprio ego. E la vita sarà
fruttuosa e crea vita nuova anche attorno a sé. Ama e fa ciò che vuoi (S:
Agostino)