Vangelo 10.09.2022 (Lc 6, 43-49)

Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde
albero cattivo che produca un frutto buono. 44 Ogni albero infatti si
riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si
vendemmia uva da un rovo. 45 L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore
trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il
male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.46 Perché
mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? 47 Chiunque
viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi
è simile: 48 è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto
profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume
investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.
49 Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha
costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e
subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».
|||
COMMENTO.
L’evangelista Luca ha bisogno di risvegliare a un cammino di conversione
gli attuali discepoli di Gesù, i cristiani per i quali scrive, tra cui
anche noi. Riprende parole e esempi di Gesù che invita a riflettere e
passare dalla ‘perfezione della Legge’, dalla ‘giustizia’ per cui siamo
bravi alla conoscenza di Dio Misericordioso che non condanna, che in Gesù
è venuto a salvare chi è perduto. “Non vi è albero buono che produca un
frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto
buono.” Gesù ha detto in un altro momento: “Voi che siete tutti cattivi”.
Come la mettiamo? “Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate
quello che dico?” Perché pretendiamo di essere buoni quando non lo siamo?
Cerchiamo la perfezione della legge per dirci buoni e bravi e in nome di
quel ‘buoni’ secondo la legge, secondo una giustizia di retribuzione
giudichiamo, condanniamo, facciamo guerre!! Fare quello che ci dice Gesù
con la sua vita con le sue parole, seguirLo e amare come lui ha amato,
aver cura del ferito e del cieco sulla strada, della vedova che vuol
toccare il mantello, dell’adultera che “nessuno ti ha condannata, neppure
io…” “Cari fratelli e sorelle, quella donna rappresenta tutti noi, che
siamo peccatori, cioè adulteri davanti a Dio, traditori della sua fedeltà
–parole di Francesco, papa – Dio non ci inchioda al nostro peccato…
Abbiamo un nome, e Dio non identifica questo nome con il peccato che
abbiamo commesso” . Dio nella sua Misericordia vuole che anche noi lo
vogliamo insieme con Lui che ci convertiamo dal male al bene, e questo è
possibile – è possibile! – con la sua grazia. Ecco, chi “ha scavato molto
profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia” fa quello che dice Gesù.
Qual è la roccia? O Chi è la Roccia? La Legge? il Papa? Le tradizioni….?
Un cristiano sta di casa nella Parola, continua a costruire la casa sulla
Parola, sul Vangelo che ci porta a Gesù, ci fa incontrare Lui, il Cristo
cosmico, Signore e fratello e Amico, il volto vero della Misericordia del
Padre. Lui, la Roccia, la Misericordia del Padre e Madre. Possa lo Spirito
soffiare forte su di noi per mettere le basi del nostro vivere e della
nostra missione sulla roccia di Misericordia che i Beneamato Signore,
Fratello e Amico Gesù.