Vangelo 10.08.2023 (Gv 12, 24-26)
dico, È venuta l’ora che sia glorificato il Figlio dell’uomo. Se il chicco
di frumento, caduto nella terra, non muore, questo rimane solo. Se invece
muore, porta molto frutto. Chi ama la sua vita, la perde; chi odia la sua
vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. 26 Se uno mi vuole
servire, segua me e dove sono io, lì sarà anche il mio servo. Se uno mi
serve, il Padre lo onorerà.
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COMMENTO.
“Amen, Amen, vi dico: È venuta l’ora che sia glorificato il Figlio
dell’uomo.” Era desiderio di gente d’origine greca di ‘vederlo’, cioè
‘conoscerlo’. Conoscere Gesù passa attraverso il vedere, toccare, ma è
soprattutto questione di fede (Beati quelli che non avendo visto hanno
creduto – Gv 20,29). “E’ venuta l’ora”. E’ l’ora della luce non delle
tenebre. Le tenebre scendono sul Calvario, ma la luce viene dal
Crocifisso, dal suo donare la vita, attraversando la morte, perché tutti
abbiano vita in abbondanza. “Se il chicco di frumento, caduto nella terra,
non muore…” Per alcuni questa morte in Croce è tenebra, è sconfitta
totale; per altri è semplice pazzia, è perdita stupida della vita. Per
Gesù, l’Uomo di Nazareth, del Calvario, figlio di Dio, è gloria, è
pienezza di vera vita umana in cui tutto si compie e l’umanità riceve lo
Spirito, la vita di Dio. Perché, stando al seguito di Gesù, si vede, si
conosce la follia di Dio, che è un Amore senza limiti, senza barriere,
totalmente in pura perdita (per i criteri del mondo), vera gloria di Dio e
dell’uomo in Dio. “Se invece muore, porta molto frutto”. La morte fa parte
del ciclo della vita. Siamo dei mortali in cammino verso una Vita al
banchetto di Nozze dell’Agnello. ‘I fiori che hai raccolto son sbocciati
sul sepolcro; saranno sempre freschi se solo sai donarli. Solo il donato ha
vita senza fine. Alleluia’ (Canto di Betania). La nostra vita mortale è
dono e solo donandola sfocia nell’oceano di Vita. Ho visitato una
casa-famiglia. Papà italiano, mamma del Congo, 5 figli naturali, due
adottati con handicap , un ospite con facile depressione…. Ho ‘respirato’
il Vangelo di oggi . Ho visto delle persone (bambini, giovani e adulti)
vive, non dei vivi che camminano da morti, come ce ne sono tanti e forse
come siamo anche noi. La loro vita quotidiana ‘suonata’ sulla tonalità di
perdere la vita secondo il mondo, quindi di non mettere il marchio ‘Io-Ego’
o ‘proprietario-padrone’ ma ‘servizio d’amore’, ‘non vivo per me stesso,
vivo con e per l’altro’. Ho capito un po’ meglio “ Chi odia la sua vita in
questo mondo, la conserverà per la vita eterna”, che paradossalmente va
d’accordo con ‘ama il prossimo come te stesso’. Ama se stesso veramente chi
ha imparato a disappropiarsi di tutto, a non fare da padrone, a non
controllare, a non voler in mano tutto e tutti (moglie o marito, figli,
chiunque altro)… Possa nel canto quotidiano del nostro vivere risuonare
sempre la tonalità di fondo: Amore! Possa lo Spirito far risaltare in me,
in te i vari contrappunti: saper perdere per amore, disappropiarsi di
tutto, imparare la gratuità sempre, l’umile e gioioso servizio, il mettersi
da parte perché altri crescano, il bene-dire anche chi ci male-dice. E il
Padre ci onorerà! Allelu-ia!