Vangelo 09.10.2024 (Lc 11, 1-4)

1 Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi
discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha
insegnato ai suoi discepoli». 2Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno;3 dacci ogni giorno
il nostro pane quotidiano,4 e perdona a noi i nostri peccati, anche noi
infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla
tentazione»
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COMMENTO.
“Signore, insegnaci a pregare”. Ricordando che la persona umana è essa
stessa ‘una preghiera in cammino’, l’invocazione ‘Insegnaci a pregare’
include ‘Insegnami ad amare’, a vivere secondo il Vangelo’. In effetti non
è una richiesta di una formula precisa (Matteo ha del Padre nostro una
formula diversa da Luca) ma di come stare alla Presenza del Divino e come
relazionarsi con i fratelli e sorelle. “Quando pregate, dite: Padre”. Luca
sottolinea la parola Padre, Abbà, Papà senza il mio o il nostro. Se con
fiducia e cuore libero chiamo Dio Abbà, Papà, entro nel suo amore, scopro
il segreto della vita, del Cosmo, di ognuno e tutti. che è segreto di un
Dio misericordioso, con cuore di Madre, segreto di relazione filiale e di
conseguenza fraterna. Pregare è respiro di vita. Sono una preghiera in
cammino sempre, e poi ci sono anche momenti in cui mi ritiro e prego da
solo, ma non sono solo; di fatto sono presente a tutto il Cosmo; e quando
mi unisco ai fratelli e sorelle e preghiamo insieme o celebriamo la Messa
lo facciamo con l’universo, riconoscendo che siamo fratelli e sorelle tutti
e di tutte le creature. “Sia santificato il tuo nome, venga il tuo
regno…” Santificato da Noemi che lavorando presto al mattino e con calma
nel suo orto-giardino, mi dice: come esultare e cantare la gioia, la
bellezza di Dio! Ogni mattino ringrazio e mi dico: È cosa bella che esisto
e benedico il giorno affidandolo all’Angelo custode e protettore. Così alla
sera, al posto dell’esame di coscienza, faccio memoria di quanto Dio ha
operato in me, di condivisioni, di atti di giustizia-misericordia, di cura
del Creato…E se non ne trovo o trovo il contrario invoco ancora: Venga il
tuo regno. Cioè insegnaci ad accogliere da te il Pane di tutti i giorni, il
pane della parola (Vangelo), della fiducia e condivisione fraterna, il pane
speciale del per-dono dato e ricevuto, un pane che nutre e genera gioia
profonda e liberazione per tutti. “E non abbandonarci alla tentazione”
Tante son le tentazioni, come per Gesù, ma forse la più grande è di non
cadere nel per-dono. La grande tentazione è di non perdonare, di neanche
pregare per chi ci ha offesi. Gesù, Fratello e Amico, insegnaci a pregare
a dire ‘Padre’, Papà-Mamma anche e soprattutto in quei momenti.