Vangelo 08.10.2121 (Lc 11, 5-13)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Se uno di voi ha un amico e
va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto
da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se
quegli dall’interno gli risponde: Non mi importunare, la porta è già chiusa
e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi
dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a
dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene, io
vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà
aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà
aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà al
posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?
Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli,
quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che
glielo chiedono!”
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COMMENTO.
Questo brano va letto in continuità con l’insegnamento della preghiera del
Padre, (nella liturgia di ieri) per comprenderlo meglio. Con Gesù ci si
rivolge a un Dio Padre dal cuore di Madre, ben diverso dal Dio delle
religioni in generale, della religione ebraica, anche della cristiana.
Spesso per i cristiani (preghiere nei santuari della Madonna, dei santi o
per ottenere grazie come ‘passare un esame’…) Dio è l’onnipotente che
invoco come un distributore di privilegi, di salute, o è l’Amico potente a
cui chiedo dei favori. E se non mi ascolta che Dio è, che Amico è? “Se
anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti
gliene occorrono almeno per la sua insistenza”. Gesù prega con insistenza
prima di scegliere i dodici, così in altre occasioni importanti insiste
nel pregare il Padre. Nell’orto del Getsemani, dopo la Cena-Eucaristia e
prima di essere crocifisso: ‘Padre, se vuoi, allontana da me questo
calice! Tuttavia non la mia ma la tua volontà sia fatta’. E lo fa con
insistenza. “Cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”. Insistenza: ti
chiedo, Signore, questo e quello, ma con umiltà, non so veramente qual è
il vero bene, per dove passa, e voglio ricordarmi che, come dice S. Paolo,
tutto coopera al bene di chi ama Dio. Ecco, insisto a pregarTi, Padre
buono, perché ho fiducia e se chiedo pesce mi dai pesce, non una serpe, se
chiedo un uovo mi dai un uovo, non uno scorpione. Questa fede, questa
fiducia mi è chiesta nella preghiera e nella vita, proprio quando sembra il
contrario, perché preghiera e vita si intrecciano e alla fine combaciano.
Quando prego, quando lavoro, in famiglia prego in verità se so di stare
con un Padre buono, che sempre e solo dona vita, amore. Allora la mia
preghiera opera il miracolo, mi salva, orienta tutta la vita, una vita di
grazie, di condivisione, di lotte ma nella lode. Allora non chiederò al
Padre di sostituirsi a me, di avere tanti soldi quando non mi sono
impegnato nel lavoro, di passare l’esame quando non mi sono preparato, di
star bene io e non mi interessano gli altri. “Il Padre vostro celeste darà
lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono”. In fondo è proprio questo e
solo questo di cui abbiamo veramente bisogno: lo Spirito Santo, l’Amore
stesso di Dio, la Forza di amare sempre e in ogni situazione, di
attraversare da vivi anche la morte, di lasciarsi perdonare per poter
perdonare, di vedere che tutto è buono, proprio tutto anche quello che
all’apparenza mi fa male….