Vangelo 08.08.2021 (Gv 6, 44-51)
Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io
lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti:* E tutti
saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da
lui,* viene a me. Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che
viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità vi dico: chi crede ha
la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel
deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi
ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno
mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne
per la vita del mondo».(Gv 6, 44-51)
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COMMENTO
Mormorazione! Intorbidire l’acqua delle relazioni. *Allora i Giudei si
misero a mormorare contro di lui perché aveva detto: “Io sono il pane
disceso dal cielo”. *Non capiscono, per loro quello che Lui dice è una
bestemmia. Un uomo, uno di Nazareth, paese sconosciuto, di famiglia
povera… Uno così di condizione divina? Con la pretesa di soppiantare la
Legge, Mosè e i profeti? No, è troppo! Non comprendono e giù a mormorare, a
lamentarsi di lui, a criticare invece di riflettere, di cercare di cogliere
più a fondo. Come noi, come nella Chiesa quando siamo messi in
discussione, quando siamo messi davanti a un cambiamento che ci
disappropria di privilegi, di potere: mormorazione. E la mormorazione ci
intrappola in un labirinto in cui è difficile vedere la luce o ascoltare la
voce del Padre di misericordia, che ci attrae. Ha ragione Francesco,
Vescovo di Roma, a ricordarci spesso: non mormorate, non cadete nel
chiacchiericcio. *’Nessuno può venire a me, se il Padre non lo attira .**
E tutti saranno ammaestrati da Dio….. Chiunque ha udito il Padre e ha
imparato da lui,**….. S*ono tanti i modi con cui il Padre ci attira .
Ma siamo noi che non abbiamo orecchie libere, non coltiviamo il
silenzio interiore, che permetterebbe di riconoscere i segni. Dio Padre
ci attira in modo tenero, delicato, che non forza, anzi ‘seduce’ (Geremia),
ma nel cuore più che nei sensi, e abbiamo difficoltà noi a conoscere le sue
voci, i suoi segnali … Spesso ce ne rendiamo conto dopo, e anche dopo
sarebbe già una grazia! Charles de Foucauld, convertito, riconosce che era
attirato dal Padre Buono, quando provava tristezza nei festini organizzati,
quando si sentiva tremendamente solo nelle gozzoviglie … ‘Mio Dio come
avevi la mano su di me e quanto poco io me ne rendevo conto. Quanto sei
buono, Dio mio nell’avermi custodito. Mi tenevi accovacciato sotto le tue
ali mentre io non credevo nemmeno alla Tua esistenza.’ Fermarsi,
meditare, chiudere la porta e ritirarsi nella cella del cuore, stare
davanti a Dio … importante momento e spazio (non unici, ma …) per
udire la sua voce, per imparare da Lui che è più intimo a noi di noi
stessi. Credo veramente che, scritta nel fondo del cuore di ogni persona,
c’è l’amorosa luce che illumina ogni vivente umano, si chiama anche
Spirito, il Suo Spirito che , come brace, sta sotto la cenere del nostro
vivere in superficie. Smuovere la cenere con l’invocazione allo Spirito ci
fa udire la voce del Padre, il fuoco che riscalda e da vita. I*o sono il
pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in
eterno *Mangiare , nutrirsi, essenziale nel nostro cammino terreno, ma
forse anche nel cammino al di là, oltre … Tutto è in relazione, ne siamo
più che mai coscienti; la relazione è fatta anche del mangiare , del
nutrirsi a vicenda. Non abbiamo mai letto, sentito, magari sperimentato
l’espressione di un innamorato: ‘ti mangerei’ … O in rapporti di grande
amicizia: mi nutro di te, del tuo sapere, della tua bontà … Credere in
Gesù, aderire a lui, lasciarsi assimilare a Lui è qui chiamato “mangiare”,
è nutrirsi veramente del corpo e sangue di Gesù, della sua vita terrena come
l’ha vissuta, del suo rapporto con il Padre … Si mangia il corpo e il
sangue di Gesù, la sua totale esistenza, ci si nutre di Lui non solo
nell’Eucaristia, ma nel Vangelo, ma nell’Amore ai poveri, ai piccoli, a
tutti … Diventiamo ciò che mangiamo. Come ci nutriamo? E di che cosa,
di chi ci nutriamo? (fratel Tommaso)