Vangelo 06.08.2021 (Mc 9, 2-12)
Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò
sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò
davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun
lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia
con Mosè e discorrevano con Gesù. Prendendo allora la parola, Pietro disse
a Gesù: “Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per
te, una per Mosè e una per Elia!” Non sapeva infatti che cosa dire, poiché
erano già stati presi dallo spavento. Poi si formò una nube che li avvolse
nell’ombra e uscì una voce dalla nube: “Questi è il Figlio mio prediletto;
ascoltatelo!” E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non
Gesù solo con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non
raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio
dell’uomo fosse risuscitò dai morti. Ed essi tennero per sé la cosa,
domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti.
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COMMENTO.
Un ‘*alto monte’ e un ‘luogo solitario*’ dicono un’esperienza mistica dei
discepoli con Gesù sul Tabor, in realtà non più che una collina piuttosto
ripida. * ‘Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni’.** Sono i soliti
tre apostoli che ritroveremo altrove, anche al Getzemani. Il numero tre in
aramaico e in particolare nei Vangeli significa: è vero, è così, ma anche
può indicare tutti in tempi diversi. E’* Gesù che prende l’iniziativa,
perché è un momento critico della sua vita. In dubbio da parte di tutti è
la sua identità, anche da parte dei discepoli che ancora sono lontani dal
cogliere chi è Costui che stanno seguendo nella barca e sulla montagna. Le
opinioni sono tante e diverse su di lui, è anche rifiutato e minacciato di
morte. I discepoli lo seguono come Messia, ma un Messia ancora confuso,
ancora vincitore sui nemici. Momento cruciale, lui decide di intraprendere
decisamente il cammino che lo porterà al dono totale di sé sulla Croce,
Messia servo d’Amore, passaggio verso la pienezza di Vita. Un’esperienza
vissuta dai tre, specchio di quanto succede nella vita di chi anche oggi
segue Gesù con momenti di luce che acceca, che butta a terra, di ‘vedere ‘
interiormente la storia propria, quella della Chiesa e quella del Cosmo
nella sua dimensione più vera: la Resurrezione. E la Resurrezione non è
solo futura, è già oggi. Tu cerchi il Risorto, chi è il Risorto? È quello
che sperimenti nella tua vita, che ha cambiato la tua vita e l’ha resa
simile alla sua, momenti di trasfigurazione, quando hai potuto dire, senza
capirci molto: com’è bello Dio, che bello stare qui, qui sono i cieli.
*Pietro:
‘Maestro, è bello per noi stare qui’. *Si, rimaniamo, lasciamo Mosè al
centro, perché è lui il perno, la Legge e i profeti che sono riferimento,
poi noi* ‘maestri’ con te.* Come al solito, Pietro non ha ancora capito
niente. Mosè e Elia parlano con Gesù, riferiscono a Gesù Cristo; l’A.T.
trova compimento in Gesù. Ora al centro c’è Gesù, il suo Amore folle: una
vita di amicizia, di servizio, una vita ‘risvegliata’, da risorto!! Le
visioni, i momenti di trasfigurazione vanno portati nel quotidiano.* Poi si
formò una nube… e uscì una voce dalla nube: “Questi è il Figlio mio
prediletto; ascoltatelo!” *E’ ancora così, oggi. Siamo avvolti dalla
Nube, da una Presenza che avvolge nell’ombra della ragione, delle nostre
immaginazioni e aspettative.* ‘Ascoltatelo’. *Egli parla non solo nella
Bibbia, nel Corano, nella Bhagavad Gita, nei Monasteri buddisti. Egli
parla da Nazareth, da tutti i fiumi Giordano del mondo, in fila con i
peccatori, quando cura i malati, gli schiavi del maligno, quando si
confonde con i ladroni e muore sulla croce, da uomo libero, vittima dei
poteri umani, ma come figlio d’un Padre Misericordioso. Egli parla oggi
dalla Nube di una Natura o Creato ferita/o a morte dal nostro vivere
consumistico, con la violenza di ricchi che sfacciatamente si fanno beffe
degli altri, dei poveri; parla delle periferie del Cosmo, delle città dove
il grido dei poveri, dei sofferenti è più forte; parla ancora dalla Nube
(Presenza avvolta nel mistero) degli scartati dai poteri, degli impuri
secondo la religione, degli stranieri-immigrati, degli appestati (nel
corpo e nello spirito per la paura) dalla Pandemia…*“Domandandosi però
che cosa volesse dire risuscitare dai morti”. E la domanda si fa preghiera:
*Spirito, donaci di vivere oggi con Gesù un momento di trasfigurazione e
fare memoria di altri momenti, per ascoltarLo=seguirLo, cioè guardare senza
giudicare, per operare, amare come Lui ha amato. (fratel Tommaso)