Vangelo 06.06.2022 (Gv 19, 25-34)

Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava,
disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco
tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo,
Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la
Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d’aceto; posero perciò
una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono
alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato
il capo, consegnò lo spirito.
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COMMENTO.
Teniamo presente il valore simbolico (Sim-bolo= mettere insieme, unire)
dei racconti nel Vangelo di Giovanni. In generale la madre, le donne sono
simbolo dell’amore dato, mentre il discepolo dell’amore ricevuto. Qui a
livello narrativo la madre e le donne sono le persone che amano Gesù, il
discepolo è la persona che sa di essere amata da Gesù. “Disse alla madre:
«Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E’
Sua madre e Gesù la chiama Donna, come a Cana e altrove. A questa Donna,
cioè Sposa, Madre della Chiesa, di un popolo nuovo viene consegnato un
figlio in cui è compresa l’umanità nuova di tutti i discepoli. I discepoli
di tutti i tempi sono simboleggiati in questo discepolo che sa di essere
amato, che riceve la Madre proprio nei momenti di sofferenza, di morte, che
riconoscerà il Risorto, il Vivente nella vita quotidiana, colui del quale
si dice: non morirà mai. Ora la Madre ha chi amare e il discepolo chi lo
ama; Dio è Amore, l’Amore è eterno. Vivere è amare. “Affinché si compisse
la Scrittura, disse: «Ho sete». Gesù ha sete, sete di volontà del Padre,
sete di fraternità fra tutti, di una famiglia cosmica in cui tutti si
sentano a casa, una famiglia il cui sangue è l’Amore, quell’Amore che è
dare la vita per gli amici. Questa sete si compie nel morire di Gesù dopo
aver consegnato alla Donna il figlio e al figlio la Donna: Siamo in
‘famiglia’, la grande famiglia dell’universo, in Dio Padre con cuore di
Madre , chiamati a vivere non per se stessi, ma gli uni per gli altri,
come figli che si sentono amati e come ‘madri’ che hanno chi amare
teneramente portando ogni altro al petto. Ave Maria, Madre, Sposa, Figlia,
discepola, tienimi per mano per seguire Gesù.