Vangelo 05.06.2021 (Mt 9,18-26)

In quel tempo, mentre Gesù parlava, giunse uno dei capi che gli si prostrò
innanzi e gli disse: “Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la
tua mano sopra di lei ed essa vivrà”. Alzatosi, Gesù lo seguiva con i suoi
discepoli.
Ed ecco una donna, che soffriva di emorragia da dodici anni, gli si accostò
alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Pensava infatti: “Se
riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita”. Gesù,
voltatosi, la vide e disse: “Coraggio, figliola, la tua fede ti ha
guarita”. E in quell’istante la donna guarì.
Arrivato poi Gesù nella casa del capo e veduti i flautisti e la gente in
agitazione, disse: “Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma dorme”.
Quelli si misero a deriderlo. Ma dopo che fu cacciata via la gente egli
entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E se ne sparse la fama in
tutta quella regione.

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COMMENTO.

Raccontati dai tre Sinottici (Matteo, Marco e Luca) e con particolari
maggiori in Marco, questi due episodi differiscono nel come si manifesta la
fede e come a Gesù interessa il cuore, interessa sanare, guarire, ridare
vita; ma per questo è necessario in qualche modo ‘toccare e lasciarsi
toccare’ da Lui.

Per la donna che soffriva di emorragia da dodici anni è sufficiente toccare
il lembo del mantello, ed è già molto. Quanti nella pietà popolare vanno
nei santuari e ‘toccano’ una pietra o la roccia o le reliquie di un santo.
Altri toccano amuleti … C’è toccare e toccare, importante anche quello
fisico, come c’è percezione e percezione. Gesù percepisce in profondità,
percepiva e percepisce sul filo di interconnessione sottile che coglie in
un gesto ‘banale’ l’intenzione, il ‘desiderio’ dell’altro, la sua
fede. *“Coraggio,
figliola, la tua fede ti ha guarita”*. E in quell’istante la donna guarì.
Gesù sempre legge nel cuore. La donna che fa un gesto oltre la legge
(impura per la perdita di sangue) ha fiducia in Colui che non chiede
niente, che non pone delle regole e tocca il lembo con la mano, ma lo
‘tocca’ soprattutto con la fede e ricomincia a vivere libera nei rapporti
con Dio, con gli altri. Quando prego, quando tocco le reliquie di un
santo quando ascolto la Parola, quando incontro gli altri ‘tocco’ il lembo
del mantello di Gesù, ma solo nella fede avviene il miracolo di una
‘guarigione’ o conversione o incontro con Gesù Signore, Fratello e Amico.
Chissà quante preghiere e ‘toccamenti’ e ‘sacramenti’ senza fede! Così è
nel lavoro, in famiglia, in comunità: solo se c’è almeno un briciolo di
fede tutto diventa ‘preghiera’, cioè lode, dono, fraternità in cammino. *Mia
figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano … *Anche sulla
morte imponi la tua mano, Gesù. Sì sulla morte, sul morire, perchè noi ci
spaventiamo, noi la crediamo la fine di tutto, noi non lo avvertiamo ancora
come ‘parte’ della Vita, come ‘transito’ o passaggio o trasformazione. Ho
presente la sorpresa di amici ai quali, avendomi fatto le ‘condoglianze’
per la morte di mio fratello, spiegavo che ‘con-doglianze’ significava
partecipare al dolore delle doglie per la nuova nascita del defunto. Alcuni
hanno gioito, altri non mi hanno deriso, ma sono rimasti come imbarazzati.*
Le prese la mano e la fanciulla si alzò.* Perché la fanciulla dormiva
anche nel passaggio da bambina a donna, dalla bambina in famiglia, alla
giovane in società con gli altri … Siamo sempre ‘dormienti’. E’ bello
nella fede cogliere che il Signore Gesù ci prende per mano in tutti i
‘passaggi’ della vita, soprattutto nel grande ‘transito’ della morte. La
morte non frutto del peccato, come dice Paolo (salvo che parli della
seconda morte), ma nel dolore, nel mistero di ‘scomparsa’, nascita a vita
nuova, vita di condizione più faccia a faccia con il Padre- Madre di
tutti. Ancora discepoli in cammino invochiamo: Aumenta la nostra fede.
(fratel Tommaso)