Vangelo 04.08.2023 (Mt 16, 13-23)
suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?».
Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o
qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose
Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. E Gesù gli
disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te
lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei
Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli
inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli:
tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che
scioglierai sulla terra sarà. Allora ordinò ai discepoli di non dire a
alcuno che egli era il Cristo. Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi
discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli
anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere
il terzo giorno.
Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non
voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a
Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi
secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
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COMMENTO.
“Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo…” Gesù passa in zona
‘pagana’, lontano dal centro religioso, Gerusalemme, e proprio lì chiede
cosa ne pensa la gente, cosa ne pensano gli apostoli su di Lui, sulla sua
avventura. Lontano dai centri religiosi e di potere, fra la gente quasi
tutta ‘pagana’, chi è Gesù, chi è questo Messia strano, al rovescio di
quello che si attendeva? «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa,
altri Geremìa o qualcuno dei profeti…» E’ un profeta, è uno che legge la
storia in un modo più a fondo e vive con dei segni di novità: E’ uno però
del passato secondo la gente (Elia, Geremia, Giovanni Battista), che vuol
far rivivere il passato. Quanti ce ne sono oggi che vogliono, nella
Chiesa, ritornare al passato, ma non allo spirito bensì alla lettera del
passato! Ma voi, chi dite che io sia?”. Quel ‘Ma’ fa intuire il tono
della domanda; è il tono affettuoso di uno che ama e che chiede: Quanto
conto per te? Che posto ho nella tua vita? Nel vangelo di Matteo questo è
un giro di boa, una ‘conversione’. Si passa dal domandarsi chi è Dio, chi è
Gesù al lasciarci porre la domanda da Lui: chi sono io per te, che
importanza ho nella tua vita? ‘Tu sei il Cristo,’. Risposta azzeccata
nella formula, ma non compresa da Pietro. Dice infatti. Dio non voglia,
Signore, che tu debba soffrire molto ed essere ucciso. E Gesù: “«Va’ dietro
a me, Satana! Tu mi sei di scandalo”. Parole rivolte anche a noi come
richiamo all’umiltà nella conoscenza, al vivere concretamente al sua
seguito invece di proclamarlo con dei credo in chiesa o davanti alla gente
con parole vuote. ‘Tu sei Pietro … A te darò le chiavi del regno…’ Gesù
non è venuto a portare nuove leggi, nuovi poteri, è venuto a ‘compiere’. E
portare a compimento è servizio d’Amore. E’ venuto Gesù di Nazareth a
dare le chiavi , qui a Pietro e più avanti a tutti i discepoli, per legare
e sciogliere. Stupenda questa ‘grazia’ o chiave di legare il male, o
meglio, di far sì che sia a servizio del bene; stupenda questa ‘grazia’ o
chiave di aprire le porte del per-dono, di essere esperienza di
trasfigurazione anche nelle realtà più squallide, più bloccate dell’uomo.