Vangelo 03.09.2022 (Lc 6, 1-6)

1 Ora avvenne in un sabato: egli passava attraverso seminati e i suoi
discepoli svellevano e mangiavano le spighe sfregando con le mani. 2 Ora
alcuni dei farisei dissero: Perché fate ciò che non è lecito nei sabati?. 3
E, rispondendo loro, Gesù disse: Neanche questo avete letto quanto fece
Davide, quando ebbe fame lui e quelli con lui, 4 come entrò nella casa di
Dio e, presi i pani della proposizione, mangiò e diede a quelli con lui,
anche se non è lecito mangiarne se non ai soli sacerdoti? 5 E diceva loro:
Signore del sabato è il Figlio dell’uomo!
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COMMENTO.
“Ora alcuni dei farisei dissero: Perché fate ciò che non è lecito nei
sabati?” Ecco ancora il sabato, la legge, le regole, la tradizione prima
di tutto, prima delle persone, prima di una vita piena. Il sabato: giorno
di riposo e di santità, giorno di liberazione dal male, giorno di fare il
bene. Interessa a scribi e farisei di ogni epoca salvare vite o interessa
soprattutto la legge? Perché ciò che a volte la vita presenta non va
d’accordo con la legge della Domenica e gli altri giorni mangeremo,
lavoreremo, in accordo con la legge applicata alla lettera. “E” Come?
“Egli passava attraverso seminati e i suoi discepoli svellevano e
mangiavano le spighe sfregando con le mani.” Che enorme lavoro svellere
con le mani le spighe!?! Questi scribi e farisei sono persone bravissime
e, incredibile, le troviamo sempre e dappertutto (in casa, nei campi, nel
deserto); persone sempre tra i piedi , capaci solo di criticare tutto e
tutti, spuntano come funghi in tutte le situazioni. Questo ci dice che
fondamentalmente essi sono dentro di noi, perché anche noi spesso ci
fermiamo alla domanda di ciò che è lecito o non lecito. non ci interessa
davvero la (casa) famiglia di Dio con tutto ciò che comporta. “Neanche
questo avete letto quanto fece Davide, quando ebbe fame lui e quelli con
lui, come entrò nella casa di Dio…” Ora la casa di Dio per un cristiano è
ogni uomo, ogni persona, è ancora là dove ci sono ‘i pani della
proposizione’ che è ora Gesù stesso nell’Eucaristia, Cristo risorto e vivo
nella Parola, in ogni povero, in ogni essere vivente, nel Cosmo. Qui è il
sabato: Lui stesso, passato sulla terra facendo del bene a tutti e dando
alla terra il frutto , che è l’amore di Dio e del prossimo. “Signore del
sabato è il Figlio dell’uomo!” Il Figlio dell’Uomo ha fame di essere amato
e di amare, perché Lui è Amore. Tutta la sua vita è stata amore a tutti e
al Padre. E noi siamo fatti per questa fame esistenziale di essere amati e
di amare, mentre ci blocchiamo quasi sempre alla fame dell’ego, di
possedere, di avere tante cose, di dominare. Siamo amati da Dio,
dall’Amico, dal Fratello, da Chi è sceso e scende con noi nelle nostre
ferite, nel nostro peccato e proprio lì ci raggiunge e ci libera, magari
in giorno come di domenica. La Domenica come riposo, come cura delle
ferite di relazione, come artigianato di fraternità, di festa, necessità
profonda di viverla in relazioni gioiose, di comunione. Signore, dacci
sempre di sfamarci nell’Amore tuo e dei fratelli come unico Comandamento o
Sorgente di vita. Allora mangeremo, lavoreremo, riposeremo, pregheremo,
digiuneremo dentro o oltre le regole, ma perché semplicemente è cosa buona
amare.