Vangelo 02.10.2024 (Mt 18, 1.5.10)

1In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è
più grande nel regno dei cieli?». 2 Allora chiamò a sé un bambino, lo pose
in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e
non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4 Perciò
chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel
regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome,
accoglie me». «10 Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli,
perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del
Padre mio che è nei cieli».
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COMMENTO.
È una ossessione solo dei discepoli di Gesù quella di essere i più grandi?
O un desiderio, un’energia interiore che anima tutti gli umani? A
differenza di molti insegnamenti del passato, in questo brano di Vangelo
risulta abbastanza chiaro che è buona cosa puntare a essere i più grandi, a
realizzarsi. Si tratta di comprendere cosa significa essere grandi secondo
il Vangelo. E qui sta il paradosso che Gesù indica: chi ridiventa bambino è
il più grande. “Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini,
non entrerete nel regno dei cieli.” Ancora conversione, ancora diventare,
cioè cammino, in movimento, trasformazione per diminuire, non essere
proprietario, non controllare, smetterla di essere infantile per
ridiventare adulto-bambino. Ecco il paradosso-mistero del Vangelo di Gesù
Cristo. E Gesù rivela chi è Dio, chi è Suo Padre, il Padre di tutti, chi è
Colui che chiamiamo “Altissimo, Onnipotente, Bon Signore” È l’infinitamente
Piccolo, come un bambino, Colui che lascia spazio all’altro, che non occupa
un posto speciale, che non ha posto di comando, di potere. O se ce li ha li
vive da servo-amico senza pretese, senza lamentarsi…. è solo Amore,
servizio, dono gratuito. “Chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a
loro…” Chiamò a sé un piccolo, uno che non conta, disprezzato, uno che ha
bisogno di tutto, soprattutto di tenerezza…. C’è bisogno di cristiani
‘ridiventati bambini’, di vescovi, preti ridiventati bambini, c’è bisogno
di uomini e donne che operano come ha operato e vissuto il figlio
dell’Uomo, il figlio di Dio, il ridiventato Bambino nel Cenacolo mentre
lava i piedi, sul Calvario mentre muore ‘spirando’ Vita, Spirito vivente.
Nelle comunità cristiane chi mettiamo al centro? Proviamo a riflettere: Chi
è messo al centro nella mia comunità? nella parrocchia? Chi è messo al
centro nel mio comune? Tra il Parroco e il giovane che, persi i genitori,
si è dato all’alcool? Tra il sindaco e la vecchia in casa di riposo…sola?
“Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico
che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei
cieli». Gli angeli custodi, una forma di presenza di Dio che ha cura, messi
da parte da un razionalismo distruttore, da una società che pecca di
tecnologismo, ci aiutino ad avere un rapporto con ogni altro, in
particolare i ‘bambini’ (coloro che non contano, che hanno bisogno di
tutto, in particolare di essere riconosciuti come persone) come con Dio.
Sono loro che mi dicono chi è Dio, Padre Misericordioso dal cuore di Madre.
Più che mai il mondo oggi ha bisogno di ritrovare Dio, di angeli custodi.
Il problema non è vaccino o non vaccino, è credere negli angeli custodi,
Presenza di Dio, e diventare bambini, come angeli custodi.