TRITTICO DEL PER-DONO (A)
A) DONO VERO IL PER-DONO!
Nella notte mi sveglio e nel caldo del lettuccio, pur con un po’ di mal di schiena, attendo con leggera impazienza. Attendo i rintocchi delle campane che mi dicono l’ora. Ecco. Uno, due, tre, quattro . Quattro rintocchi non soliti, vellutati, ammantati di…..Si, ne sono certo, è venuta la neve e ha steso un velo sulle campane. Alzandomi un po’ più tardi, noterò con gioia sulle case, sugli aridi campi, sugli alberi nudi una bianca coperta.
Nel mio paesello, così bello quand’è bello, così in pace, come stamane, disteso sul fianco della collina, la notte, ha un che di magica atmosfera diffusa dai rintocchi delle campane, che scandiscono le 24 ore in 48 volte , suonando anche le mezze ore. Sono rintocchi che ricordano un passato povero, vestito di onestà e fondamentale serenità, rintocchi che s’allargano a donare grazia e luce a un tempo che spesso è solo triste cronaca e denso buio.
Ai cinque rintocchi risalgo dal letto e , senza tardare, faccio la mia meditazione di risveglio del corpo, del pensiero, dello spirito entrando in relazione cosciente con tutto, tutti, me stesso, Dio.
Scrivevo (Vedi sul sito eremobetania.it Medito mattutina ): E’ nella relazione che si può cogliere chi sono; la vera identità si scopre in un cammino di relazione con l’Universo, in particolare relazione con l’altro umano, che rivela la mia identità
In effetti alla domanda: Chi sono? Quale identità? Una prima risposta è stata:
Un credente nella Vita, un Dono per gli altri, per me stesso, per Dio, nella gioia.
Questa è l’icona di ogni cristiano, di ogni umano
Beato chi la riconosce in se stesso e, grattando le superfici, togliendo materiale, ripulendo da polvere varia, lascia apparire l’icona in tutta la sua bellezza.
Qualcuno -e potrebbe essere S. Agostino- ha scritto:.
Diventate ciò che siete . Diventate ciò che siete nel Principio, nel Padre e Madre, che è anche nel Finale, un Finale che s ricongiunge al Principio.
Quello che si è nel Principio (Verbo, Figlio, Uno in se stesso, ma non Unismo; Relazione, cioè Uno con tutti e tutto in relazione comunionale, non comunismo; Dono, Gioia….) lo si diventa in pienezza solo nel PER-DONO
Con un’altra parola può essere chiamata Via della Croce, via dell’Amore folle, Via d’un Amore che per-dona ‘ l’imperdonabile’
Scrive Chiara Patrizia in una delle sue poesie-meditazioni (dal libro:Come fuscello che danza nel vento, ediz. Btania):
“Il ‘Perdono’ vero è la possibilità di perdonare l’imperdonabile come è la ‘diversità’
L’imperdonabile non sono solo fatti gravi -delitti-, ma nel quotidiano il ‘diverso’ e anch’io per vivere devo essere perdonata, accettata, nella mia irriducibile diversità”dagli altri, da me stessa “
Dialogo tra marito e moglie alla presenza di un amico.
Luisa: Hai un cuore d’oro,generoso, pronto ad aiutare, inventi anche i bisogni degli altri per aiutare…, ma appunto è d’oro, luccicante, metallico….E’ meglio un cuore di carne, umano…
Michele:: Ma come sarebbe? Aiuto e non ti dicono nemmeno grazie. Chiedono aiuto per come fare
Io dico di fare in un certo modo e fanno diversamente come credono loro, ma non sono capaci….
Luisa. E tu ti arrabbi, tu trovi sempre che l’altro non sa fare, non è capace….
Michele: Le cose bisogna farle bene…..Quando vedo che non va bene intervengo: Si, lo so, ho un
modo burbero, ‘diverso’ da come mi sento in realtà…
Luisa: Di vero c’è che il come vanno fatte bene le cose solo tu lo sai….Tu sai fare tutto…è vero. Ma non sai fermarti, dialogare… Tu, con buona intenzione di aiuto, controlli, dirigi, non ammetti diversità
Michele: Ci sono sempre tante cose che vanno fatte…il lavoro par-time come dipendente…. e nell’orto e la legna da tagliare; poi in casa, il cibo da preparare,..mille mille cose …e per i parenti vicini che non hanno più forza per spalare la neve. E poi tu che non hai cura, lasci le luci accese… e bruciare le patate nel forno…..Non eri così….Ma forse anch’io non ero così pignolo….
Luisa: Certo, devo essere più attenta….ma il pensiero dei nipotini….
Michele: Si, i nipotini…per i quali hai più tempo che per me….,ma se non ci fossi io….
Luisa: Se non ci sei tu…..Tu ci sei troppo per tante cose, ma non ci sei per stare un po’ insieme tra di noi, magari uscire qualche volta insieme con animo sereno, Tu hai un cuore tenero, ma non sai dimostrarlo con me, con i nipotini. Sempre in fretta, sempre ‘questo è da fare e quello….’, sempre come arrabbiato con me, con tutti , con te stesso Niente che va bene., eppure , sono convinta, nel fondo tu noi sei così……………
Michele:. (In silenzio…con lacrime che spuntano….) Ma io…Si sono un ‘deficiente’..imperdonabile
Luisa: Michele, se tu sapessi ‘fermarti’.. Abbiamo bisogno di fermarci, ‘stare davvero insieme’…, per-donare le nostre diversità, anzi amarle, trovare i tempi di abbracciarci, di essere dono l’uno per l’altro……
L’Amico che ascoltava: Per-donarci, Per-donarsi…
Dio perdona sempre, anche prima che glielo chiediamo. è Misericordia! È Per-Dono
Ma noi possiamo bloccare il Suo fiume di per-dono se non ci per-doniamo noi stessi, se non per-doniamo agli altri…
Non sensi di colpa, non lacrime di coccodrillo… E’ la tua fede che ti salva, o meglio è il tuo sguardo d’amore, il tuo per-dono che vede il male e lo scarta, ma ha tenera relazione per il mal-fattore e lo salva… E chi non è almeno un po’ mal-fattore?
Allora il Per-dono comincia proprio di lì: per-donare se stessi.
Perdonarsi non è trattarsi male, è accogliere il bambino che è in te, è umilmente riconoscere gli sbagli ,aver misericordia del Michele diverso da come ti immaginavi, della Luisa che pensavi di essere…..
Per-donarsi è riconoscere che per Dio sei sempre un dono, anche negli sbagli; allora riconoscendoti per-donato, per-doni te stesso e impegni la tua vita in per-dono agli altri, fino a per-donare Dio di averti fatto così fragile e così meraviglioso/a allo stesso tempo.
Per Natale fatti questo regalo, che in tempo di pandemia è il migliore, di riconoscere che sei:
Un credente nella Vita, un Dono e un Per-dono per te stesso, per gli altri, per Dio.