Salmo 83-84 e oltre

(Salmo di origine Davidica, di lode e di ringraziamento, che fa memoria degli 83 quasi 84 anni di Delfina su tono personale e corale nella rielaborazione di Tommaso, per una Liturgia di transito, in un cammino di Vita senza fine)

Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti!
L’anima mia anela e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.

Delfina: – Quanto mi sento amata da Te, Padre e Madre mia, qui nella tua dimora dove Tu, Signore dell’Universo, raduni tutti i viventi terrestri e celesti.  Con l’anima che mi hai donato, bella, semplice, limpida, generosa e con tutto il mio essere Ti ho sempre cercato con fervente e puro amore. Ora il mio cuore trasformato è colmo di gioia e, cantando e danzando, più ancora che a Betania al termine dell’Eucarestia, tutta la mia carne nuova vibra di meravigliosi suoni di Gioia di essere in Te, il Vivente.

Anche il passero trova una casa e la rondine il nido
dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari,
Signore degli eserciti, mio re e mio Dio
.

Coro (tutti noi): Tu, piccolo passero, umile, dolce e fragile creatura, tu rondine in cerca  di nido per i tuoi ‘piccoli’, per i tuoi ‘poveri’ della Caritas, della s. Vincenzo, degli accolti a Betania, o di nessuno, trovavi sempre nella Presenza del Signore, al quale ti abbandonavi, facendo tutto il possibile umano, il luogo di rifugio,  di abitazione.    Hai trovato sempre nido in Gesù, Amico regale, che adoravi nell’Eucarestia, che ascoltavi e accoglievi nella frequentazione del Vangelo, della Parola fin dalla giovinezza. Tuo nido anche Maria, sorella e Madre tenera, che onoravi anche cantando con armoniosa voce  ‘Salve regina’ in latino o Il ‘canto nuovo’ (Agelus) o ancora ‘Regina coeli’ nel tempo pasquale.

Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi
Beato  chi trova in te la forza e decide nel suo cuore il santo viaggio

D:- Quanto ho amato cantare questo ritornello, Tommaso lo sa e i tanti vissuti a Betania per lunghi periodi: Beato chi abita la tua casa, sempre canta le Tue lodi.. Amavo cantarlo con voce limpida e armoniosa, dono di Te , mio Tutto; in particolare lo cantavo in momenti di esitazione nel cammino, in momenti di decisioni da prendere per continuare, per ancora  intraprendere il santo viaggio.  Avrei voluto cantarlo a volte con maggiore fiducia, con cuore semplice come quando intonavo i canti in tutte le situazioni di preghiera insieme, nelle liturgie con le mie sorelle della fraternità Charles de Foucauld o a Betania. Ora è una musica meravigliosa di sottofondo nel viaggio in cui non vedo principio ne fine, ma continua.

Tu in me, io in Te, tutti uniti Uno e distinti tra noi in Te, Padre con viscere di Mare, tutti  arrivati  da vie diverse, perché tutte le tue vie portano alla Fraternità universale.

Passando per la valle del pianto la cambia in una sorgente;
anche la prima pioggia l’ammanta di benedizioni.                                                                   

Cresce lungo il cammino il suo vigore,
finché compare davanti a Dio in Sion.

Coro: Passare o attraversare la valle del pianto è simbolo chiaro della vita umana terrestre. E tu, Delfina, non sei sfuggita questa realtà. Hai pianto a causa dell’impegno generoso nelle battaglie sociali del lavoro, a motivo del servizio umile e gratuito a tante persone in Parrocchia come a Betania, un dono di te totale con tenerezza, spesso non compreso o anche deriso. E forse a volte ti sei trovata nella valle del pianto per quel pizzico di gelosia di comando in cucina, di perfezione nell’ordinare tutto.   Ma la tua fede radicata, profonda, la tua anima semplice, limpida, bambina ti ha sempre portata, a volte piano piano, a trasformare le lacrime in sorgente di gioia da riversare con il tuo sorriso ritrovato, la tua tenerezza naturale, la tua grandiosa speranza  su tutti quelli che accoglievi. Chiavi ognuno per nome (Avevi una memoria particolare dei nomi) e così, riconoscendo ognuno con la sua storia, diffondevi benedizione e ridonavi vigore a tante membra stanche. Quanto slancio vitale ritrovato da parte di scoraggiati, feriti, delusi con il tuo ascoltare ognuno, con il tuo parlare trascinante verso l’Amico Gesù.

Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera, porgi l’orecchio, Dio di Giacobbe.
Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo, guarda il volto del tuo consacrato. 

Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri che mille nella mia casa;
stare sulla soglia della casa del mio Dio
è meglio che abitare nelle tende dei malvagi.

 

D.–  Signore degli Angeli e dell’esercito di viventi che abitano l’Universo nel quale vivo  ora in pienezza, ascoltami attentamente, ora che posso essere di aiuto più di prima per i miei  tanti amici ancora in viaggio terreno, in particolare quelli nella tribolazione. Il tuo sguardo amorevole si posi sui miei parenti tutti, che sempre mi hanno accompagnata con generosità , con cura e grande affetto;  e poi sulle sorelle della Fraternità Charles de Foucauld  con le quali ho camminato tanti anni aiutandoci a seguire i tuoi passi, Gesù di Nazareth, fratello e amico. Il tuo sguardo benedicente, Dio mio, su tutti gli assistiti e sugli amici volontari delle varie organizzazioni parrocchiali, e la tua benedizione raggiunga tutti gli amici di Betania che sempre ho cercato di accogliere e di accompagnarli con il sorriso, con l’abbraccio affettuoso, con tenero amore.  Come ho sempre fatto, continuo a chiederti, Padre buono, di posare il Tuo sguardo benevolo e misericordioso su Tommaso. Ho cercato di accompagnarlo mettendomi al servizio. In cammino ci siamo sostenuti come fratello e sorella in bella amicizia.  Ringrazio ora per tutto il periodo di Betania, così ricco di incontri, di relazioni belle, ringrazio anche per i momenti difficili di collaborazione, che non hanno rotto l’amicizia, ma nel spararci, hanno aperto, anche se faticosamente, nuove prospettive  a tutti e due. Ora so che Tu, Padre Buono, Spirito Consolatore, hai fatto cooperare tutto al nostro bene e , più che mai, desidero accompagnarlo. Per questo ti chiedo, Gesù, di tenerlo vicino a Te sempre perché possa  diffondere ancora energie d’amore a tanti.

  Perché sole e scudo è il Signore Dio, il Signore concede grazia e gloria, non rifiuta il bene a chi cammina nell’integrità.   Signore degli eserciti, beato l’uomo che in te confida.
Coro:
  Si, Dio è Luce, Dio è scudo d’Amore/Per-dono che difende tutti,  ricambiando il male sempre con il Bene.  Grandi cose ha fatto in te Delfina , a Brugherio, a Betania.  Tu donna integra, donna di servizio umile e generoso, salda nella fiducia nel Signore, e nell’abbandono al  Padre dal cuore di Madre, sei stata colmata di grazia  e  di bene. Partecipi ora alla gloria di Dio,  la gloria di Gesù Salvatore nell’assemblea dei santi, dei figli di Dio, nella famiglia di tutti fratelli e sorelle, venuti da vicino e da lontano, e sicuramente ancora canti l’inno pellegrinaggio che tu intonavi con voce armoniosa trascinando tutti   nella gioia:

Camminerò alla presenza del Signore, camminerò sulla terra dei viventi. Andando sto alla presenza del Signore, andando sto sulla terra dei viventi

Beata te, Delfina, che hai sempre confidato nel Signore, pregando ogni sera e tante altre volte la preghiera di abbandono che ora desideriamo dire insieme a te:                                                     Padre mio, mi abbandono a te, fa di me ciò che ti piace. Qualunque cosa tu faccia               di me, ti ringrazio. Sono pronto a tutto, accetto tutto, purché la tua volontà si faccia in me e in tutte le tue creature. Non desidero altro mio Dio.  Rimetto la mia vita nelle tue mani. Te la dono, mio Dio con tutto l’amore del mio cuore, perché ti amo. Ed è per me un’esigenza d’amore il donarmi, il rimettermi nelle tue mani, senza misura, con una fiducia infinita perché tu sei il Padre mio.

E in questa fiducia, i questo abbandono, in questa gioia d’essere tutti in Te,    W Delfina battendo le mani.