Pasqua=Passaggio da nudo/tenebra a Nudo/Luce
Coronavirus ci ha fatto scoprire con più evidenza e inaspettatamente di essere nudi
Ci siamo fatti ‘dei’. E in realtà lo siamo, lo dice anche la Bibbia,(‘voi siete tutti ‘dei’, salmo 82,6), ma noi stessi ci siamo fatti e comportati come ‘dei’, mentre ‘dei’ lo siamo per dono (grazia):
ll voler ‘conoscere’ il mondo, l’universo, la realtà, chi sono io, gli altri…, come Dio ‘conosce’, e voler conoscere senza di Lui, anzi facendosi dio, mette in evidenza l’essere nudi; scopre una nudità che fa paura, che porta divisione, difesa e quindi attacco contro l’altro, egoismo, tenebra, morte.
Coronavirus è rivelatore (apocalittico) di una società, di un modo di dominare nella natura, di usare la scienza e la tecnica come ‘divinità’ che tutto può e vuole; di una religione che spesso si mette al posto di Dio, autoreferenziale, racchiusa nelle chiese, nei santuari. Abbiamo voluto afferrare dall’Albero della Vita -proprietari-, invece che ricevere, ‘accogliere’ -coltivatori e custodi-. Ci siamo di colpo accorti che tutto è ‘nudità’ ‘vanità. Una nudità che mette paura invece che fiducia.
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Eppure l’Uomo nudo dall’inizio è l’uomo vero e va verso un nudo d’una Bellezza infinita, d’una Fraternità con tutti nella libertà, nella gioia d’essere una cosa sola, eppure differenti, in un Arcobaleno di colori che è e sarà l’Universo nuovo. Nudi e Belli della Bellezza della Natura, degli Altri, di Dio. (chiamiamolo ancora così il Mistero d’Amore che percepiamo senza conoscerlo e definirlo)
Coronavirus in questa Pasqua 2020’, ‘scoprendo con più evidenza le nostre nudità, ci invita a percorrere le vie dello svestirsi, del diminuire, dell’abbassarsi, del ‘perdere’ invece di vincere a tutti i costi, della ‘croce’. Croce, come quel Gesù l’ha vissuta, non è andare in cerca di dolori, di soffrire, ma accogliere anche una morte violenta per amore verso tutti, con una sola lacrimante certezza: dare la propria vita invece di toglierla agli altri, qui è Vita, qui è l’Uomo, qui è Dio.
Ciò che quell’uomo di Nazareth ha vissuto nella sua vita e portato a compimento il venerdì santo e la domenica di resurrezione è l’avventura di ogni umano vero.
Come croce non saranno due pezzi di legno, non sarà una forca, una scossa elettrica…ma la malattia, la durezza del quotidiano, la croce del ‘per-dono’ da dare, del non egoismo, la croce del ‘cambiare’ per fare le cose per il bene di tutti… Che fatica, che croce!
Questo ‘prendere la propria croce’ ha già dentro il seme di vita, di gioia proprio nel dolore, proprio nella ‘perdita’…Perché ‘prendere la croce’ vuol dire accogliere il quotidiano con le sofferenze, gli imprevisti, con le durezze, ma anche la gioia. È inutile lottarci contro, è da accogliere, il mio quotidiano come quello degli altri.
Lo dico con molta umiltà e a voce bassa, perché io sono un po’ privilegiato vivendo in campagna, ma lottare contro la necessità di ancora essere rinchiusi in casa e non si sa per quanto, non fa che aumentare la rabbia…..Accogliere e non maledire dà la possibilità di ‘cambiare’, iniziare vie nuove per un quotidiano che porti più salute, più fraternità, più pace, più gioia a tutti.
E questa è ‘grazia’ da chiedere. Ma spesso si chiede ‘grazia’ a buon mercato, che non cambia niente, che mi permetteva di andare a Messa, di dirmi cristiano mentre continuo a mettere divisioni tra ricchi e poveri, favorisco l’odio, ‘ammazzo’ il fratello con il razzismo di leggi e nel concreto, mentre dico il rosario con una mano e con l’altra rubo nel portafoglio dei poveri, delle casse dello stato per far scomparire mascherine…per continuare a tener in vita un’economia basata sulle armi…..
Essere cristiano non è essere un umano ‘speciale’, è semplicemente ‘essere umano in pienezza’. E allora ‘Non è l’atto religioso’ che ci fa cristiano, ma la partecipazione alla sofferenza di Cristo nella vita del mondo? (Bonhoeffer pastore luterano). Non è ‘fare delle preghiere’ ma ‘essere preghiera in camminò che comprende anche momenti di preghiere.
Nudità della croce, nudità che dona Vita. E costa intraprendere e portare avanti la ‘via della croce’, che è via di umanità vera, di ‘ preghiera in cammino
Cosa ci suggerisce allora la Pasqua 2020?
La pasqua dice ‘Passaggio’ Dice: morte e resurrezione, transito
Quale transito al tempo del corona virus?
Indico solo qualche pista di riflessione.
Una prima cosa che intravvedo: dare spazio a belle relazioni umane e con la Natura’. Relazioni molto ‘virtuali’, per ora, ma in questo periodo sono preziose, pur non sostituendo quelle concrete. A quelle concrete siamo obbligati nel piccolo di ogni casa, di ogni appartamento, ma ci sono tanti che non hanno né casa né appartamento….e questo è dramma nel dramma….Telefono, WhatsApp, televisione sono strumenti che , in questo momento, aiutano a relazioni sociali, di studio, di lavoro, di ‘conforto’, di recupero di relazioni amichevoli, di progettazione del futuro…Aiutare tutti, aiutare i giovani a utilizzare i media per relazioni umanizzanti.
A livello politico, è assai evidente, per chi ha occhi per vedere e orecchie per ascoltare i fremiti di vita, che bisogna intervenire subito e cominciare a convertire fabbriche di armi, vendita di armi in più cura della salute , stimolare e convertire aziende a produrre quanto serve( materiale per screening, mascherine….), investire per un sevizio sanitario nazionale non lasciato ai privati; e poi cominciare a regolare i mercati finanziari; ripensare gli standard contabili, al fine di migliorare la resilienza dei sistemi di produzione; ; lanciare un grande piano di risanamento per la reindustrializzazione ecologica
A livello di religione cristiana, c’è un evidente chiamata da parte di questo tempo nudo di liturgie, di riti a un’prendere il largo’, a uscire da schemi catechistici con il primato dei riti ricominciando dal Vangelo, a valorizzare il ‘sacerdozio” di tutti…a ‘fare della religione un amore’ concreto nel quotidiano dei giorni
Si dice che questo tempo di coronavirus che ci ha cambiato costumi, abitudini, stile di vita avrà sicuramente delle ripercussioni buone su tutti e una società più umana, più rispettosa dei diritti umani, della Natura….
Quello che spero e che si può intravvedere è che ci sia un cambiamento (conversione)di politici e di capi religiosi che davvero mettono il bene totale delle persone (cultura, arte, spiritualità…) prima dei loro interessi personali o di religione, stimolano al dialogo non alla guerra, che desiderano luoghi di accoglienza, di ascolto, di incontro tra culture differenti, tra praticanti religioni differenti.
Politici e capi religiosi, insieme a scienziati, filosofi, teologi…che ascoltano e mettendo in pratica la ‘Laudato sì di F Francesco per una relazione con l’ambiente più sana, non distruttiva, rispettosa e custode della vita
So che tocca soprattutto ai politici e alle guide religiose, ma sta a ognuno di noi mettere del suo con una vita sobria, solidale, di relazioni buone con tutti, e intervenire, secondo i propri mezzi, per ‘svegliare’ chi governa, chi ha ‘poteri’ a scelte rispettose dei diritti umani, della Natura.
Il piccolo, invisibile, inafferrabile coronavirus ci ha affratellati e ci affratella tutti nella stessa barca. Senza guardare in faccia a nessuno o guardando tutti con lo stesso sguardo ci richiama alle cose essenziali, ai diritti e doveri fondamentali per tutti, a una vita personale, una politica, una religione che mette l’altro, ogni altro con gli stessi miei diritti e doveri, non mette l’altro dopo o sotto, caso mai prima e al mio pari.
In fondo quello che dice Francesco nella Evangeli gaudium: togliersi i sandali di fronte alla terra sacra di ogni altro’
Nudi i piedi, nuda la testa, nudo il cuore per accogliere il dono ‘la grazia’ di essere ‘dei’, per essere vestiti di divinità, un vestito così trasparente che non distingui più tra i due.
Buona Pasqua! Buon passaggio al Nudo-Luce
Tommaso