LA SPERANZA HA PRESO E PRENDE CORPO
Ci furono e ci sono bambini che muoiono di fame, di incidenti, di malattie.
Ci furono e ci sono, in aumento, tempeste di piogge e di vento,
terremoti che devastano, distruggono e portano morte.
Ci furono tempi di peste e ci sono ancora tanti ‘campi di concentramento’
dove soffrono e muoiono migranti, gente ‘straniera’, di altra religione…
C’era e ritorna la pandemia Covid19-20 in un tempo di globalizzazione,
di un ‘piccolo’ virus che non guarda in faccia né ai gradi di nessuno.
Ancora paura, gli occhi sbarrati, domanda: Dov’è Dio?
Domanda che ha senso porsela sempre, ma se solo nei momenti di crisi
va immediatamente unita a: Dove siamo noi? Dove sono io?
Altrimenti suona stridula
.
Ci fu e c’è ancora oggi la venuta di un Bambino,
in una mangiatoia di animali; oggi nelle mangiatoie
degli ‘scarti’ della società di mercato, del dio denaro,
nelle periferie di città sempre più inumane, violente…
Un Bambino-in Lui tutti i bambini- Dio con noi, uno di noi,
per abitare in noi e camminare con noi nei crocicchi del mondo,
e noi con Lui, in Lui, nella stessa barca del Cosmo….
Egli è venuto e viene non per impedire la tempesta di vento, i terremoti,
ma semplicemente per essere fratello e amico nostro
accompagnandoci nelle nostre follie, nelle nostre paure e fatue speranze
perché diventino la Speranza.
Egli è venuto e viene non per liberarci magicamente dalla pandemia,
ma per dirci: Vivo con voi, nei vostri timori, nelle vostre sofferenze, nei desideri.
Emmanuele, Dio con noi, non per fare al nostro posto, ma con noi,
Lui in noi e noi in Lui: Ospitalità reciproca: Sorgente di Speranza.
I pastori, i piccoli, gli ultimi di allora lo hanno accolto,
e sono diventati artigiani di pace, di fraternità, testimoni di Speranza,
seminatori di bene con pazienza, senza stancarsi.
Gesù Cristo, fratello e amico di tutti, di tutto il Creato,
vieni nella mia barca, nella nostra barca; da soli affondiamo….
Con Te riconosciamo ogni altro -sia umano come ogni creatura del Cosmo-
come fratello e sorella e ci inviti a chiamarlo e diventare amico….
Con Te la Speranza prende corpo, donandoci un volto gioioso,
e fa di noi persone accoglienti, artigiani di fraternità e di amicizia,
coltivando e avendo cura del creato, dei poveri e scartati,
nei piccoli gesti del quotidiano come in ogni impegno sociale e politico,
nel dialogo con tutti, per una bella fraternità
nel rispetto, nella stima e creatività delle differenze
Castelletto Uzzone 15-10.20