INSIEME NELLA SETTIMANA SANTA
Sul filo sottile dell’ascolto, della preghiera e del servire
Carissimi amici di Betania, quindi amici della Madre Terra, della Chiesa, dell’Universo…
Ci viene offerta una settimana, nella quale la figura centrale è un Uomo-Ecco l’Uomo- che muore nudo su una croce e nudo risorge a nuova vita
Settimana santa 2020, settimana segnata dal Covid-19, segnata dall’incertezza , dalla fragilità in tutti i campi, dalla ‘nudità’ della scienza, della ragione, nudità delle filosofie, teologie, delle religioni, della stessa fede; molto spesso vestite degli abiti della certezza, della padronanza, dell’arroganza, del faccio da solo, risolvo io.
Una settimana per riscoprire il dono dell’essere nudi. E viverla bene. Perché il rischio c’è di ‘vestire’ ancora adesso e poi, passata la tempesta, degli stessi sporchi vestiti, all’apparenza attraenti, la nudità dell’Ascolto, delle Liturgie – Preghiera, dell’Agire- Servizio.
Suggerisco intanto 3 ritornelli, specie di mantra che ci possono aiutare a celebrare , viventi pellegrini, questa momento pasquale nella ricchezza di una nudità verso la quale andiamo, perchè il racconto del ‘Paradiso terrestre’ della Genesi, della relazione buona e gioiosa tra tutte la Creazione e gli Umani, tra gli Umani tra loro e con Dio è più una meta finale che non un inizio, una nudità beata.
APRI LE NOSTRE ORECCHIE, APRI LE NOSTRE MANI
APRI IL NOSTRO CUORE AD amare COME TE
Detto o cantato, cambiamo ogni volta il verbo amare, con: Ascoltare, Pregare, Servire
IO SONO UNA preghiera IN CAMMINO
IO SONO UNA PREGHIERA IN CAMMINO
Cambiamo ogni volta il nome preghiera con ascolto, servitore, amante
JUBILATE DEO, OMNIS TERRA
SERVITE DOMINO IN LAETITIA
JUBILATE ( ALLELUIA) JUBILATE (ALLELUIA) IN LAETITIA
Oggi, Domenica delle Palme qui a Betania abbiamo celebrato fuori sulla collina, fra gli ulivi.
C’eravate tutti voi amici, tutti nessuno escluso. Abbiamo respirato la vostra presenza nel venticello che ci ha accarezzati portando la vostra presenza leggera.
Abbiamo potato molti rami di ulivo, li abbiamo unti con vari tipi di olio, così anche la terra, ognuno di noi e, nel Vento, tutti voi come sacerdoti del cosmo.
Conserveremo questi rami di ulivo e quando tornerete a Betania, speriamo presto, potrete prendere ‘il vostro’ ulivo, che non sappiamo qual’è, ma questo è la bellezza, perché il vostro è anche quello di tutti e tutti siamo nella stessa barca, ora in balia di onde più forti del solito.
Per il triduo pasquale prometto di scrivere ancora qualcosa che aiuti a vivere più in comunione questi giorni in cui la ‘passione’ di Gesù ha anche il nome di Covid-19, in cui la lontananza fisica non diminuisce, anzi in modo sottile aumenta i legami di fraternità.