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IN PRINCIPIO LA COMPASSIONE

Cari amici, Sorelle e Fratelli tutti,

‘Mi costa fare appello alla speranza, sono diventata più sensibile al dolore. Vedo e rivedo sempre le stesse cose, violenze, guerre…come se nulla cambiasse davvero e invidio quelle persone piene di gioia e di fiducia (ma dove la prendono?), che continuano a contrastare quel mare di fango e di morte, anche se so che è l’unica cosa da fare: sperare contro ogni speranza, asciugarsi le lacrime, andare. Andare!’   Questa confidenza ricevuta dall’amica Patrizia, mentre da giorni mi abitavano le parole Compassione e Speranza, mi ha dato la spinta a indirizzare i nostri cuori, proprio a motivo di un momento storico in cui l’essere umano è più che mai derubato della sua umanità, alla capacità di compassione e di speranza  che stanno alla base della nostra esistenza di sorelle e fratelli nella Casa comune Umana.

Conoscete la mia meraviglia, in particolare all’alba di ogni giorno, del miracolo della creazione, di tenue luce che inonda il cielo di  meravigliosi colori e poi spande sulla terra  tiepida  luce radente. E’  anche il momento in cui più facilmente provo stupore per l’incredibile mistero di come Dio ci ha plasmati così bene e interconnessi, per cui   portiamo dentro di noi, anche fisicamente,  il dono della compassione., dell’empatia, in ultima analisi della fraternità amichevole. Piccole particelle  o connessioni nel nostro cervello, ci dice la scienza, ci permettono di entrare in connessione  con i sentimenti e le esperienze degli altri, di sentirli e in qualche modo di capirli fino a  condividere gioie e dolori. Dall’origine siamo fatti per la Compassione e la speranza, in cammino di pellegrini insieme nel tempo e oltre il tempo, verso la nostra casa eterna.  Eppure sembrano prevalere  le connessioni che dividono, distruggono e mettono gli uni contro gli altri.

Parlo sovente nei miei commenti al Vangelo  dell’Uomo che cammina,  del Pellegrino, Gesù  di  Nazareth,  sulle strade della Palestina curando malati, sanando infermità psichiche e morali, finito su una croce per liberare dalla paura della morte, perché tutti potessero avere la vita,.

Era mosso da Compassione, attinta, dice Lui, dal Suo Padre Misericordioso.

Natale: un Bambino,  una fragile creatura esposta alla non accoglienza perché non c’è posto per i genitori e per  lui che sta per venire al mondo; lui, Polvere di Dio viene alla luce  nella polvere d’una grotta. Un bambino, volto di Dio, che porta già in germe il finale della sua vita di morte  in croce, esposto al massacro da parte di Erode , del potere  politico e anche religioso, che appunto hanno il potere di uccidere la compassione nel cuore di chi  vive come dominatore.

Natale del Bambino di Betlemme, la città del Pane , inizio visibile dell’avventura umana di  Dio Misericodia-Compassione  Dirà:  “Sono venuto perché tutti abbiano la vita in abbondanza.”.. e anche: “Ho compassione di questa folla” …Così dei sette pani che hanno ne fa cibo per tutti e dice di distribuirlo, e lui stesso si fa pane , Pane vivo con dentro il mistero della sua morte in croce della sua resurrezione per sfamare tutta la  fame del corpo, dell’anima, dello spirito di  ogni umano.

La vita di Gesù è vita di Compassione. Il suo vivere d’amore, il  suo messaggio di  misericordia è per  ridare vita, per risanare, per ricostruire la nostra vita e riportarla alle sue origini e liberarla da sovrastrutture, da deformazioni introdotte dal male che facciamo: In principio la Compassione!

‘Sorelle e fratelli tutti, veniamo tutti dall’Unico Spirito creatore, siamo figli dell’Universo, intrecciati in una rete di sentimenti e relazioni. Creando ogni giorno spazio per la gioia e l’amore dentro e intorno a noi, ricevendo o risvegliando la compassione dentro di noi e donandola, creiamo un’energia positiva che ha un impatto sull’intero universo. In questa consapevolezza che il nostro piccolo contributo ha un effetto energetico sul tutto, risiedono la speranza e la fiducia che dovrebbero incoraggiarci a creare ogni giorno spazio per la gioia e l’amore nel nostro cuore e nella nostra vita quotidiana’ (Silvia) .  E’ necessario però essere risvegliati alla coscienza di avere dentro di noi le energie di compassione, perché sono addormentate o nascoste dall’inclinazione al male.

Le stesse  religioni sono valide quando proposte e praticate come cammino di risveglio alla misericordia , unico vero ambiente di Vita nell’Universo; purtroppo spesso fanno il contrario.

Nel libro Sacro  dei mussulmani e nella tradizione di tanti di loro il primo nome dato a Allah è: Il Misericordioso. Gaza, la sua gente non è Hamas

Tradizione e scritture  dei Buddisti indicano la Compassione, cioè il sentire la sofferenze propria e degli altri,  senza esserne travolti, come il vero cammino verso l’illuminazione.

Il Dio di Abramo e dei profeti di Israele ha addirittura ‘Viscere di Madre’.  Il popolo di Israele non è tutto Netanyahu.

Natale 2023: la Misericordia di Dio fatta Carne risvegli  le piccole particelle o connessioni nel nostro cervello per operare  bella interrelazione,  risvegli  la passione di ‘comunicare la vita’ sempre e a tutti  come ha fatto  Gesù. Con la sua Compassione fino a morire sulla croce ha dato vita a tutti, anche al ladrone, al centurione romano,  a Nicodemo,  a Pietro…a Giuda,  alla Maddalena,  A noi ha lasciato di continuare sulla via della Compassione e della  speranza.

No, Patrizia, Silvia e Sorelle e Fratelli tutti, non lasciamoci rubare la speranza dalla situazione tragica del mondo con le sue guerre e le violenze  senza limiti,.

Carissimi, vi invito a credere che davvero possiamo  essere una forza trasformatrice con l’inviare  energie d’amore e attraverso le nostre azioni amorevoli di cura, di tenerezza, di per-dono,  a cominciare nella nostra piccola  ‘casa’ di famiglia, di quartiere, di comunità, con la fiducia che si espanderà nella  ‘casa comune universale’ di Sorelle e Fratelli tutti.

Buon Natale: Che la Compassione  e la Speranza non abbiano fine!

Fratel Tommaso