Come si calcolano i contributi della gestione separata INPS

I contributi della gestione separata INPS si calcolano applicando un’aliquota percentuale al reddito imponibile dichiarato.


Il calcolo dei contributi della Gestione Separata INPS si basa su una percentuale applicata al reddito imponibile del lavoratore autonomo o del collaboratore. Questa percentuale varia in base alla tipologia di soggetto e all’attività svolta. In generale, per i lavoratori iscritti alla Gestione Separata, si applica un’aliquota contributiva che può essere diversa per i lavoratori senza altra copertura previdenziale e per quelli che hanno già una cassa previdenziale propria.

Di seguito spiegheremo nel dettaglio come funziona il calcolo dei contributi della Gestione Separata INPS, quali aliquote si applicano, i redditi su cui si basano i contributi e le modalità di versamento utili per chiunque sia iscritto a questa forma previdenziale. L’obiettivo è fornire una guida chiara e precisa per consentire a professionisti, collaboratori e lavoratori autonomi di comprendere le proprie obbligazioni contributive.

Cos’è la Gestione Separata INPS

La Gestione Separata INPS è una forma di contribuzione previdenziale destinata principalmente a:

  • professionisti senza cassa previdenziale
  • collaboratori coordinati e continuativi
  • lavoratori autonomi occasionali

Questa gestione è caratterizzata da un sistema contributivo a percentuale sul reddito dichiarato.

Aliquote contributive applicate

Le aliquote cambiano annualmente e a seconda della categoria del lavoratore. Per esempio:

  • 2024lavoratori senza altra copertura previdenziale: aliquota pari a circa 33%
  • 2024professionisti già iscritti ad altra forma previdenziale obbligatoria: aliquota ridotta intorno al 25,72%
  • Aliquote inferiori per collaboratori con contratti particolari o per chi svolge attività marginali

Come si calcolano i contributi

Il calcolo si basa sulla seguente formula:

Contributi dovuti = Reddito imponibile netto x Aliquota contributiva

Si tiene conto del reddito netto professionale o dei compensi percepiti, al netto delle spese deducibili, e si applica l’aliquota prevista. È importante sottolineare che per i redditi inferiori a una soglia minima, il contributo può essere comunque dovuto in misura fissa o minima.

Esempio pratico

Se un lavoratore autonomo ha un reddito netto di 30.000 euro e l’aliquota è del 33%, il contributo da versare sarà:

30.000 € x 33% = 9.900 €

Modalità e scadenze di versamento

I contributi alla Gestione Separata si versano tramite il modello F24 secondo le scadenze previste per i contributi INPS:

  • acconto in due rate (generalmente a giugno e novembre)
  • saldo entro il 16 giugno dell’anno successivo

È possibile utilizzare il modello F24 telematico per il pagamento, indicando il codice contributo specifico per la Gestione Separata.

Consigli utili per il calcolo

  • Mantenere una corretta documentazione dei redditi percepiti e delle eventuali spese deducibili.
  • Verificare ogni anno le aliquote aggiornate stabilite dall’INPS.
  • Considerare se si possiedono altre coperture previdenziali per applicare l’aliquota corretta.
  • Consultare un commercialista o un consulente del lavoro per una gestione precisa e conforme alle normative vigenti.

Aliquote, minimali e massimali per la gestione separata INPS

Quando parliamo di contributi previdenziali per la gestione separata INPS, è fondamentale comprendere bene le aliquote, i minimali e i massimali applicabili. Questi parametri influenzano direttamente l’importo che ogni lavoratore autonomo o collaboratore deve versare, assicurando sia la copertura previdenziale che il rispetto delle normative vigenti.

Aliquote contributive: cosa sono e come funzionano

Le aliquote contributive rappresentano la percentuale sul reddito imponibile che deve essere versata come contributo. Per la gestione separata INPS, queste aliquote variano in base alla categoria del lavoratore e all’eventuale iscrizione ad altre forme previdenziali.

  • Lavoratori senza altra copertura previdenziale: aliquota al 25,98% (dato aggiornato al 2024).
  • Lavoratori già iscritti ad altre gestioni previdenziali: aliquota ridotta al 24%.
  • Lavoratori con diritto a tutela integrativa: può esserci una maggiorazione, ad esempio per maternità o malattia.

Consiglio pratico:

Se sei un libero professionista iscritto a più casse previdenziali, verifica sempre con attenzione le aliquote da applicare, per evitare versamenti errati che potrebbero causare conguagli o sanzioni.

I minimali e massimali: i limiti di reddito per i contributi

Oltre alle aliquote, per il calcolo dei contributi della gestione separata sono fondamentali anche i valori minimali e massimali di reddito, che delimitano la base imponibile contributiva:

ParametroValore 2024 (€)Descrizione
Minimale di reddito16.243,00Reddito minimo da cui decorre il calcolo dei contributi (obbligatorio anche se il reddito reale è inferiore).
Massimale di reddito105.014,00Limite massimo oltre il quale non si applicano ulteriori contributi.

Questa struttura garantisce una forma di solidarietà contributiva: non si paga meno del minimale e non si paga contributo oltre il massimale.

Esempio pratico di calcolo

Supponiamo che un consulente freelance abbia un reddito annuo imponibile di 20.000 €. Applicando l’aliquota del 25,98% (lavoratore senza altra gestione previdenziale), il calcolo sarà:

  • Reddito imponibile: 20.000 € (superiore al minimale di 16.243 €)
  • Contributi da versare: 20.000 € × 25,98% = 5.196 €

Se invece il reddito fosse 12.000 € (inferiore al minimale), i contributi saranno calcolati sul minimale di 16.243 €, quindi:

  • Contributi da versare: 16.243 € × 25,98% = 4.220 €

Nota importante

Nel caso il reddito superi il massimale di 105.014 €, i contributi si calcolano solo fino a questo limite, e il surplus non è soggetto a contribuzione.

Monitorare le variazioni annuali

Gli importi di aliquote, minimali e massimali vengono aggiornati annualmente dall’INPS e dal Ministero del Lavoro. È quindi fondamentale consultare sempre le tabelle ufficiali più recenti per un calcolo preciso. Ad esempio, tra il 2022 e il 2024, il massimale è aumentato del 2,5% circa, riflettendo l’andamento dell’inflazione e delle retribuzioni medie.

Per evitare errori e ottimizzare i versamenti, puoi utilizzare software di gestione contributiva o rivolgerti a un consulente esperto, specialmente se il tuo reddito varia di molto o se hai situazioni previdenziali complesse.

Domande frequenti

Chi deve pagare i contributi alla gestione separata INPS?

I professionisti senza cassa previdenziale, i collaboratori occasionali e i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata devono versare questi contributi.

Come si calcolano i contributi alla gestione separata INPS?

I contributi si calcolano applicando una percentuale sul reddito netto percepito, al netto delle spese deducibili, entro i limiti stabiliti dalla legge.

Qual è l’aliquota contributiva per il 2024?

Per il 2024, l’aliquota per i lavoratori senza altra copertura previdenziale è del 34,23%, mentre per i lavoratori già assicurati presso altre gestioni è del 25,98%.

Quando si devono versare i contributi alla gestione separata?

I contributi vanno versati in quattro rate: 16 giugno, 20 settembre, 16 novembre e 16 gennaio dell’anno successivo.

Ci sono soglie minime o massime per il calcolo dei contributi?

Non esiste un minimale di reddito per i contributi, ma vi è un massimale oltre il quale non si pagano contributi.

AnnoAliquota Lavoratori privi di altra coperturaAliquota Lavoratori già assicurati altroveTermini di VersamentoReddito Imponibile
202434,23%25,98%16/6, 20/9, 16/11, 16/1Reddito netto dedotto spese

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