Vangelo 31.10.2024 (Lc 13, 31-35)
vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere”. Egli rispose: “Andate
a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e
domani; e il terzo giorno avrò finito. Però è necessario che oggi, domani e
il giorno seguente io vada per la mia strada, perché non è possibile che un
profeta muoia fuori di Gerusalemme. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i
profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto
raccogliere i tuoi figli come una chioccia la sua covata sotto le ali e voi
non avete voluto! Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta! Vi
dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto
colui che viene nel nome del Signore!”.
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COMMENTO.
“In quel giorno, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: “Parti e
vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere. I farisei, nemici di
Erode, che avvertono Gesù dell’intenzione di Erode, probabilmente vogliono
scaricarsi della cattiva intenzione dei farisei in genere. Il male agisce
con sottigliezze, con apparente bene a volte, con astuzia. “Andate a dire a
quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e domani;
e il terzo giorno avrò finito.” La volpe, animale astuto, debole che per
salvarsi la vita inventa bugie enormi. Erode, una volpe, è ricolmo
dell’astuzia umana che consiste nel saper fare il male con un potere fino a
uccidere, mentre il potere divino sempre sa dare la vita e portare vita.
L’astuzia divina non è di ingannare il prossimo, ma di salvarlo. Scriveva
Charles de Foucauld: ‘Dio si serve dei venti contrari per condurci in
porto’. “Però è necessario che. io vada per la mia strada, perché non è
possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.” È necessario, cioè è
necessità di natura, come il sole splende per natura, il fuoco scalda per
natura…Nella natura di Gesù, Profeta, c’è il morire d’Amore a Gerusalemme,
la città santa, la città di Dio che uccide i profeti. Mistero della fede,
mistero del male che colpisce il Buono, e mistero del Profeta che porta su
di sé il male e riconcilia i nemici (Erode e Pilato), dà vita, porta pace
nei cuori e nell’ambiente. Mistero del seme di grano che, se non muore, non
germoglia, non si sviluppa e non dà frutto. Beati noi se riusciamo a
riconoscere, accogliere i nostri limiti, anche l’ultimo e vero limite la
morte, come un bisogno di natura, da attraversare con Amore, per nascere a
vita nuova. “Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti…ho voluto
raccogliere i tuoi figli come una chioccia la sua covata…” Su
Gerusalemme che uccide i profeti Gesù non scaglia fulmini, ma piange, un
pianto di tenera compassione, un pianto non per il male che gli verrà
fatto, ma per il male che piomba sugli altri. Lui, Dio, come una chioccia
(bellissima immagine di Dio) ha voluto prenderli sotto le sue ali di
protezione, di cura. Questo è il nostro Dio, il Padre di Gesù e di
tutti. Spirito Consolatore, donaci di saper piangere come Gesù ed essere
anche noi chioccia.