Vangelo 08.10.2024 (Lc 10, 38-42)

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una
donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la
quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece
era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore,
non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille
dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti
affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria
ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
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COMMENTO
Episodio della vita di Gesù di forte simbolismo che illumina il cammino di
ogni discepolo, dei discepoli insieme come Chiesa, dell’umanità tutta.
“Mentre erano in cammino”. E’ la condizione normale di Gesù, sempre in
cammino verso Gerusalemme. E’ la condizione dell’essere umano, del
cristiano, dell’universo: in cammino verso il compimento di quello che già
si è in germe, alla sorgente: figli tutti di un Padre e Madre
misericordioso, dunque in germe fratelli e sorelle e lo si diventa
pienamente in cammino verso la Gerusalemme nuova, Fraternità universale,
cosmica. Se la realtà è un cammino, in cammino, se siamo tutti pellegrini e
ospiti evidentemente essere ospitati e ospitare è la missione, il compito
fondamentale. Una donna di nome Marta lo ospitò nella sua casa. Lo ospita e
non solo si occupa di lui nel servirlo in tutto, ma si preoccupa magari
inventandosi servizi da rendergli.Così si sente anche realizzata, è
qualcuno, ma una tale preoccupazione la “distoglie” e le impedisce di
vedere di che cosa Gesù abbia davvero bisogno, non solo, ma anche di
conoscerlo meglio. E’ talmente presa nel servizio che dimentica la cosa
principale: Ascoltare l’ospite. Cosa che invece fa Maria “la quale, seduta
ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola”. E’ l’atteggiamento del
discepolo di Gesù, è l’atteggiamento di ognuno che desidera crescere in
umanità vera, avere relazione buona con gli altri, con le creature tutte.
La Bibbia, i Vangeli sono un continuo richiamo all’ascolto. Ascolta
Israele, è il primo comandamento e nell’ascolto impari l’unico comandamento
dell’Amore a Dio e al prossimo. “Chi ascolta le mie parole e le mette in
pratica è come…..” L’ascolto esige una vera attività: sapersi fermare,
decidere di fermarsi, decidere che non è tempo perso fermarsi, non
preoccuparsi delle cose da fare, occuparsi ma non preoccuparsi. Esige, come
Maria, sedersi ai piedi di Gesù. Ai piedi non di un maestro di scrittura,
di teologia, di scienze inesatte con pretesa di essere esatte. Ascoltare ai
piedi di Gesù significa che quando leggo il Vangelo (Lectio divina) cerco
di incontrare Gesù, non avere belle idee, dire soltanto belle definizioni.
Quando vado a Messa è per stare ai suoi piedi, respirare Lui, lasciarmi
inondare d’amore per lui e i fratelli e sorelle. Quando sono al lavoro non
lo faccio solo per dovere, per abitudine senza spirito ma ho relazione con
Lui, con l’Amico Gesù. Significa che quando mi capita una ‘disgrazia’ (così
si dice), quando una malattia mi mette a terra, quando un persona cara
muore, la cosa più importante da fare è mettersi ai piedi di Gesù, cercare
di ascoltare in silenzio una Voce più forte della morte. Ascolta e vivrai,
ascolta e capirai che tutto è dono e solo ciò che è donato vive sempre.